L’ASPIRANTE SEGRETARIA PRENDE LA TESSERA

Elly Schlein ritorna nel Pd. Dopo l’abbandono, in polemica con la gestione Renzi, la deputata ha ripreso la tessera dem allo storico circolo della Bolognina, come annunciato nella giornata di domenica. «È un circolo al quale sono molto affezionata le parole di Schlein - perché proprio dieci anni fa ho partecipato alla mia prima assemblea de partito». Ma, in realtà, si stratta di un circolo passato alla storia per la svolta di Achille Occhetto, a pochi giorni dalla caduta del muro di Berlino, che segnò la fine del Pci.

Schlein è arrivata al circolo dopo aver partecipato al congresso della Fiom di Bologna e aver rinnovato il proprio impegno al fianco dei lavoratori per alzare i salari e introdurre norme antidiscriminatorie nella contrattazione collettiva. «Non siamo qui per sostituirci, siamo qui per entrare in punta di piedi e ricostruire, rinnovare, cambiare, insieme alla comunità democratica, alle migliori energie che dentro al Pd ci sono già». Ha detto Schlein al momento della sua nuova iscrizione. «Con grande emozione torno a far parte di questa comunità, non abbiamo bisogno di un partito degli eletti e delle eletti e nemmeno di un partito delle correnti, ma di un partito dei militanti. Dobbiamo dare voce e peso alla base. Mi piace pensare che per contare di più dovremmo rovesciare questa piramide. Io vengo da una generazione che spesso è rimasta lontana dalla politica, disillusa. Dobbiamo provare a fare il contrario. Tanti di noi devono cominciare a fare la propria parte». Rinnovare, del resto, è l’imperativo anche dell’altro candidato alla segreteria Stefano Bonaccini in quello che sta diventando un vero e proprio duello e spinge correnti e militanti a schierarsi. Bonaccini, dopo avere incassato l’appoggio di Base Riformista di Guerini, ha lok dei primi cittadini capitanati da Nardella e Ricci e sta puntando forte sul Mezzogiorno dove spera di fare breccia tramite i governatori De Luca e Emiliano. Schlein raccoglie i consensi di Fransceschini e spera di pescare a sinistra anche se Orlando non ha ancora sciolto le sue ultime riserve. Ieri, in favore della deputata, si è espresso il virologo Crisanti che ha ufficializzato il suo appoggio proprio a Schlein «una scelta che premia l’entusiasmo». Il timore, adesso, è che una sfida serrata a due possa portare a una scissione in un partito che non è mai stato debole come in questo momento storico. Schlein, in diretta tv da Fazio, ha escluso questa ipotesi dicendo che, una volta, concluso il congresso si ripartirà per lavorare insieme. Un concetto che, qualche giorno prima, era stato espresso anche da Bonaccini e che, in realtà, dovrebbe essere scontato alla vigilia di un congresso. Evidentemente, però, la tensione altissima che si registra tra le varie correnti e i diversi establishment porta alla prudenza per evitare che il percorso congressuale da rifondativo e valoriale si possa trasformare in una resa dei conti finale.