«Lo scandalo dell'accesso alle banche dati finirà sicuramente in una bolla di sapone o troveranno un buon alibi e un colpevole da far pagare per tutti e non si capirà mai la gravità di quello che è successo». Lo ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nel corso dei lavori della seconda giornata della Leopolda. «La mancanza del ministro Nordio oggi alla Leopolda - ha aggiunto Renzi - non è casuale. Il motivo per il quale in questo momento è in corso una lotta fratricida dentro alcune redazioni, dentro alcuni partiti politici e dentro corpi dello Stato è perché se viene fuori la verità, citando il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, “è un verminaio”».

Secondo l'ex presidente del Consiglio, «non è un caso che Cantone e Melillo hanno chiesto audizione alla commissione antimafia e l'hanno avuta subito, mentre mi risulta che l'abbiano chiesta al Csm e non mi risulta che ancora l'abbiano avuta e nemmeno che sia stata programmata».

«I ministri Nordio e Crosetto - ha ricordato Renzi - hanno chiesto una commissione d'inchiesta, ma ho come l'impressione che ci sia una parte di Fratelli d'Italia che questa commissione non la voglia per niente. Alcuni cercano di abbuiare tutto. Se ci sono state decine di migliaia di accessi è evidente che il motto 'non disturbare il manovratore' non riguarda solo le classi dirigenti del passato ma anche quelle attuali». Il leader di Italia Viva ha concluso il suo intervenendo affermando che «questo è stato il metodo con cui ci hanno fatto passare dal 40 al 4%».

Renzi candidato alle Europee

«Quanto a me - ha aggiunto Renzi - intendo impegnarmi nei prossimi anni perché l'Europa torni a essere una cosa seria. Ho scelto di impegnarmi per l'Europa perché mi sembra che ora sia la bella addormentata nel bosco. Contano solo americani e cinesi, arabi e russi. L'Europa non c'è più in nessuno scenario, in nessuna partita internazionale, e questo è un vero problema».