«La Corte europea dei diritti dell’uomo deve decidere su Berlusconi prima delle elezioni. Altrimenti si rischia di avere un risultato falsato». Parla con Il Dubbio Antonio Di Pietro, proprio nel giorno in cui si è riunita per la prima e unica udienza la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Dottor Di Pietro, quindi da Strasburgo gli italiani hanno il diritto di sapere prima delle elezioni se Berlusconi è candidabile o no?

Io credo che una cosa è la sentenza penale che è passata in giudicato, quella è, e quella resta: è stato condannato in via definitiva per evasione fiscale. Altra cosa è la valutazione che la Cedu deve fare sul fatto se gli effetti extrapenali di questa sentenza si possono applicare anche a reati commessi precedentemente alla legge che è stata fatta. Io ritengo di sì perché chi è stato condannato per reati gravi come l’evasione fiscale non deve stare in parlamento. Ecco, io penso che sia meglio che la Corte decida prima che si facciano le elezioni. Altrimenti se decide due mesi dopo, durante la campagna elettorale si sosterrà che Berlusconi non si è potuto candidare e poi magari la Cedu invece deciderà il contrario. E dopo la campagna elettorale si potrebbe dire che il risultato è stato sfalsato da quella decisione intervenuta troppo tardi. Stiamo parlando di effetti politici importanti per le elezioni, quindi penso sia meglio che la Cedu ci dica prima se sono stati violati i diritti dell’uomo o meno.

Ma lei cosa pensa dell’applicazione retroattiva della legge Severino per reati commessi appunto quando la norma non esisteva?

Nella nostra Costituzione è previsto che gli effetti penali valgono da quando c’è la legge e quindi non possono avere effetti retroattivi.

Appunto.

Ma in questo caso il legislatore ha previsto che la retroattività si possa applicare per gli effetti extrapenali. Io personalmente sono d’accordo su questa impostazione. Però vorrei rimettermi anche al giudizio della Corte europea dei diritti dell’uomo. Se mi permettete vorrei che gli italiani valutino Berlusconi pensando a quel che ha commesso, non sugli effetti di un verdetto successivo alle elezioni.

Berlusconi fu fatto decadere da senatore con voto palese, fu così interrotta la prassi adottata sempre in questi casi del voto segreto.

Personalmente sono contrario al voto segreto, io sono sempre per quello palese, vorrei che ognuno si assumesse la responsabilità rispetto a quando va a votare senza nascondersi dietro lo schermo dell’anonimato. Anche alle elezioni andrei a votare a voto palese.

Che farà da “grande” in politica?

Ho contribuito a costruire un centrosinistra unitario insieme con Romano Prodi a Vasto, a suo tempo. In quella realtà vorrei tanto riconoscermi, ma prendo atto che quella realtà ogni giorno sta diventando più difficile. Credo che il centrosinistra stia soffrendo di masochismo politico. Nel senso che gode soffrendo e soffre godendo. Ecco perché ho proposto ancora una volta la mia disponibilità anche a candidarmi con il centrosinistra unito nel mio Molise. Con la mia candidatura nel maggioritario potrebbero giocarsela. Alla mia candidatura hanno risposto sì sia il Pd che Mdp, ma ognuno in maniera separata dall’altro. Mi pare che sposarsi già da separati proprio non ne valga la pena.

Ha fatto discutere il caso di lei e di Bobo Craxi in un’ipotetica convivenza in Mdp.

Rispetto le decisioni politiche di Bobo Craxi. Lui è entrato in Mdp, io invece sto valutando di entrare in un’area più vasta di ricostruzione del centrosinistra.