«Questi signori M5S non sanno cosa sia la vera democrazia.  Tutti i provvedimenti che hanno fatto e continuano ad annunciare toccano tutti i nostri diritti di libertà, il Paese versa in una situazione pericolosa».  Parole e musica di Silvio Berlusconi, il quale è convinto che il “pericolo grillino” sia in agguato. E teme che presto nel mirino potrebbe ritrovarsi la sua Mediaset, con il silenzio- assenso della Lega.

La coppia Di Maio- Salvini, infatti, ancora non ha scelto il nuovo responsabile di Rai pubblicità, casella strategica per il futuro delle aziende del Cav: Fi si aspetta un nome gradito, ma sono passati quasi due mesi e in vista non c’è nulla.  Ad alimentare, però, le paure dell’ex premier c’è la presa di posizione di Roberto Fico che ieri è tornato a tirare in ballo il conflitto di interessi. «La legge del conflitto di interessi rimane una priorità, e non è solo la questione Berlusconi, ci deve essere una legge forte, generale, seria e ver», avverte il presidente della Camera durante lo scambio di auguri natalizi con la stampa parlamentare. Una frase che avrebbe fatto drizzare le antenne, ancora una volta, ad Arcore, dove si pronostica un “attacco” dei Cinque stelle, già a gennaio, ai tetti degli spot pubblicitari.

Berlusconi tace, l’unico suo pallino in questi giorni è lavorare per ribaltare la situazione, convincere Salvini a staccare la spina al governo Conte e dar vita a una nuova maggioranza di centrodestra con chi ci sta, pescando soprattutto tra i grillini. A gennaio maggioranza imploderà, teniamoci pronti, avrebbe detto ieri al brindisi con i deputati forzisti.  Da qui il lancio dell’operazione scoiattolo per “rosicchiare al nemico” Di Maio più pentastellati delusi possibili, a cominciare dal Senato, dove i numeri ballano ( secondo lui basterebbero meno di 10 voti per capovolgere la situazione a suo favore.

Il leader forzista, raccontano, ci crede e ha fissato per fine gennaio il the end per l’esperienza giallo verde a palazzo Chigi. «Prepariamoci, e contraddizioni di questa maggioranza sono evidenti. Stanno implodendo, a gennaio qualcosa accadrà, perché, lo ripeto, le contraddizioni sono troppe, su tutti gli argomenti», avrebbe detto Berlusconi ai deputati nel corso della cena di mercoledì sera.  E sull’operazione “scoiattolo” interviene anche Di Maio: «Non è normale che il capo di un partito, come Berlusconi, dice che comincia a comprare parlamentari».

«Ho detto ai miei di fingersi interessati alle offerte e di registrare, avrete qualche scoop», avvisa minacciosamente il vicepremier del Movimento 5Stelle.