Essere stato giudicato 'impresentabile' ancora non gli va proprio giù. E il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo dimostra con una frase pronunciata di getto: "Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l'1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi". Una 'bomba' che letteralmente deflagra dentro e fuori i palazzi della politica. Il Pd, di cui De Luca è esponente, immediatamente alza un muro di solidarietà intorno all'ex presidente dell'assemblea dem, a stretto giro di posta lo fanno anche gli altri partiti e si ribellano le Istituzioni. Intervengono anche i presidenti dei due rami del Parlamento: "Non pensavo che spostandomi in politica avrei sentito delle parole che ero abituato a sentire quando ero procuratore antimafia. Certe cose un rappresentante delle Istituzioni non deve pensarle nè dirle. De Luca chieda scusa alla Bindi e smetta di imitare Crozza", commenta la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Pietro Grasso. "Piena solidarietà alla presidente dell'Antimafia Rosy Bindi per le inaccettabili parole pronunciate da Vincenzo De Luca", scrive la Presidente della Camera, Laura Boldrini, con l'hashtag io sto con Rosy Bindi. "Nessuna polemica politica, per quanto aspra, o nessuna decisione, per quanto controversa, giustificano espressioni come quelle di De Luca" sottolinea il vicesegretario del partito Democratico Lorenzo Guerini e il presidente del Pd, Matteo Orfini, chiede delle scuse, così come fa l'altra vice del partito Debora Serracchiani. Si moltiplicano gli interventi di indignazione: c'è chi, come il capogruppo di Sinistra italiana alla Camera, Arturo Scotto, che definisce le parole di De Luca 'degne di un affiliato ad una paranza napoletana' e chi di De Luca chiede le dimissioni. Per il Movimento 5 Stelle, il Governatore della Campania ha "superato ogni decenza". Ne 'approfittà il pentastellato Alessandro Di Battista per "ricordare che se passassero le riforme Renzi-Boschi-Verdini uno come De Luca potrebbe diventare senatore e avrebbe l'immunità. Io dico no". De Luca è indegno a rappresentare le Istituzioni per Barbara Saltamartini della Lega Nord. E 'contro' si levano anche le voci del presidente della fondazione Caponnetto Salvatore Calleri, e di un altro esponente di peso dell'antimafia, don Luigi Ciotti "Parole gravi di disprezzo. Resta l'inquietudine per l'ennesima conferma di come a vari livelli l'amministrazione del bene comune si relazioni a persone incompatibili con un'etica pubblica e arroganti" Nel pomeriggio è De Luca precisa: confermo il mio rispetto a Rosy Bindi oltre ogni strumentalizzazione, dice. Ma 'la frittata è fattà e la questione degli impresentabili di un anno e mezzo fa alle elezioni regionali non cade nel dimenticatoio, anzi riesplode."Grazie a tutte e tutti per la vostra solidarietà. Mi ha fatto bene. Rosy". Lo scrive su twitter la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi.