Le frasi di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna continuano ad animare il dibattito politico e hanno messo in serio imbarazzo la destra italiana e il governatore del Lazio Francesco Rocca del quale cura la comunicazione istituzionale. L’opposizione di centrosinistra è stata ferma nel condannare le ricostruzioni di De Angelis chiedendo provvedimenti immediati sia al presidente del Lazio che alla premier Giorgia Meloni. Abbiamo fatto il punto con il senatore e capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, Walter Verini.

Senatore, che idea si è fatto dopo le esternazioni di Marcello De Angelis? Sembra evidente che abbiano un chiaro peso politico eppure ancora nulla si è mosso all’interno del centrodestra italiano…

Penso che al di là del ruolo che oggi lui ricopre, da considerarsi però un aggravante rispetto alle sue uscite perché essere portavoce di un presidente di Regione gli attribuisce che un ruolo che non è quello di semplice dipendente, le sue frasi siano molto gravi perché si inseriscono in un tentativo che, purtroppo ancora troppi anche dentro Fdi coltivano, di riscrivere la storia e questo è inaccettabile. In questo caso ancora di più in quanto sul caso della strage di Bologna esistono chiare verità giudiziarie, supportate da elementi chiarissimi, altrimenti non ci sarebbero state sentenze definitive. Aggiungo che ancora oggi sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli uffici giudiziari per completare quel quadro e accreditare notizie false o riaprire piste come quella palestinese, non lo ha fatto De Angelis, ma rispuntano spesso, vuol dire provare a riscrivere la storia. Per questo le sue dichiarazioni mi hanno molto colpito e mi sembra molto grave che, fino al momento, il presidente del Consiglio non abbia voluto dire nulla sull’argomento.

Il presidente della Regione Lazio ha preso tempo per riflettere sul da farsi. Lei crede che dovrebbe prendere dei provvedimenti?

Io credo che il presidente del Lazio dovrebbe suggerire a De Angelis di comprendere a pieno la gravità delle sue affermazioni e, come ha spiegato Violante, dovrebbe andare a riferire ai magistrati quello di cui è a conoscenza invece di fare queste esternazioni. Certo sarebbe comunque grave che non lo abbia fatto durante tutti questi anni. La seconda cosa che dovrebbe fare sarebbe quella di usare parole chiare come presidente di Regione su quella che è una ferita aperta per l’Italia. Dovrebbe dire quello che ha detto il presidente Mattarella che ha parlato chiaramente di strage di matrice fascista. Lo dico perché auspico che finalmente in Italia si arrivi ad una destra davvero conservatrice, ma che fa fino in fondo i conti con la propria storia. C’è bisogno che Meloni faccia questo salto, così come ha fatto la sinistra quando è scoppiato il terrorismo rosso. Berlinguer e altri, penso anche a Pertini, presero radicalmente posizione per combattere il terrorismo rosso, respingendo letture aberranti del marxismo con le quali, con disinvoltura, si passava dalla lotta sindacale alla lotta armata. Una reazione che ha rafforzato la democrazia italiana. La destra adesso dovrebbe recidere questi legami con parti della sua storia e con questa rivisitazione delle stragi neo fasciste. In ogni caso rimane inaccettabile questo tentativo di riscrivere la storia che vuol dire anche essere contro lo Stato, perché tre sentenze diventano Stato, fanno parte del sistema statale, e vanno rispettate.

La segretaria Schlein si è rivolta direttamente a Meloni per chiedere una presa di posizione immediata. Lei che ne pensa?

C’è un retroscena che dice che da Roma avrebbero detto a Rocca di non mettere in mezzo il governo e il partito, mi limito a osservare che il partito e il governo sono già in mezzo. De Angelis, pur non essendo iscritto, è portavoce di un presidente molto vicino e proposto da Fdi quindi la Meloni è già dentro questa storia. Schlein ha fatto bene dunque a chiedere prese di posizione nette facendo rilevare l’incompatibilità di De Angelis, a meno che non si voglia fare passare il messaggio che le sentenze si possono non rispettare e la storia si può riscrivere. Deve dire chiaramente a Rocca che questo De Angelis non può proseguire a svolgere il suo ruolo. Sarebbe un piccolo passo avanti di una destra che fa i conti con la propria storia, anche quella che ha prodotto stragi, connivenze e un tentativo di sovvertire l’ordine democratico. Fini ha fatto dei passi in avanti in questo senso, ma da adesso ogni volta che parla è come se fosse una persona sulla quale mettere una lettera scarlatta.