Un pacchetto sicurezza per contrastare la criminalità minorile e le baby gang, abbinato a una norma specifica per limitare l'accesso a siti pornografici da parte dei minorenni. Queste le misure a cui i ministeri competenti stanno lavorando e che potrebbero essere varati dal governo nel prossimo Consiglio dei ministri, previsto giovedì, o nelle riunioni immediatamente successive.

A quanto si apprende da fonti di governo, infatti, l'esecutivo vuole stringere i tempi dopo i fatti di Palermo e Caivano. Dal Viminale fanno sapere che verranno decise da palazzo Chigi il perimetro e le tempistiche del pacchetto sicurezza, che potrebbe essere contenuto in un decreto o in un disegno di legge. Non è ancora stato deciso se sarà un decreto o un disegno di legge, ma tra le misure al vaglio c'è anche la possibilità di disporre l'allontanamento da determinate aree urbane (tipo Daspo) ai minori tra 14 e 18 anni ritenuti autori di atti di criminalità, l'avviso orale del questore per la stessa fascia d'età e il contrasto della diffusione delle armi da fuoco.

Al suo interno dovrebbero andare anche le norme per il rimpatrio dei migranti irregolari che hanno commesso reati o violenze; infine, norme più severe per chi commette atti di violenza ai danni delle forze dell'ordine. Allo studio del ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, guidato da Eugenia Roccella, è invece la norma per limitare o impedire l'utilizzo dei siti con contenuto pornografico da parte dei minorenni.

Nei giorni scorsi è arrivata anche la proposta della presidente della Commissione Giustizia al Senato, la leghista Giulia Bongiorno, per abbassare l'età imputabile. «La Lega sta lavorando a una serie di proposte sulla violenza dei minori - ha dichiarato in un'intervista a Libero -. Tra queste, voglio ricordare quella del Daspo per i minori di 14 anni. Oggi i ragazzi crescono molto in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo si acquisivano dopo. Il tema è complesso e dovremmo anche pensare alla possibilità di abbassare la soglia di imputabilità, che oggi è fissata a 14 anni».