di GUGLIELMO MASTROIANNI

«Per quanto ne so, c'è stato un sopralluogo da parte della municipale di Mariglianella, in provincia di Napoli, nella campagna di mio padre. Sono stati posti sotto sequestro dei materiali come secchi, bidoni, una carriola, dei calcinacci e un telo in plexiglass. Si stanno facendo accertamenti sugli edifici, sono terreni di mio padre e di sua sorella che vive al nord. Tutto quello che si dovrà fare lo faranno. Io sono tranquillo» . A raccontare quanto accaduto ieri mattina è lo stesso Luigi Di Maio, in trasferta a Bruxelles. Il vice premier ostenta sicurezza, di fronte ad una vicenda che sta coinvolgendo ogni giorno di più la sua famiglia. In particolare papà Antonio, che dopo l’accusa di aver utilizzato, nella sua impresa edile, lavoratori in nero, deve ora anche fare i conti col sequestro di parte del suo terreno, aree su cui erano stati depositati rifiuti inerti. Ma non solo. La polizia municipale del piccolo comune, non molto distante da Pomigliano D’Arco, si è infatti recata nella mattinata di ieri per verificare eventuali abusi edilizi sul terreno di proprietà della famiglia Di Maio, in corso Umberto.

E sarebbero proprio i tre edifici che insistono sul lotto, a rischiare di creare più di qualche imbarazzo al vice premier e alla sua famiglia. Il terreno, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato acquistato nel 2000, come risulta dalla visura catastale: una prima incongruenza con quanto sostiene Luigi Di Maio, secondo cui invece quell’appezzamento e gli edifici su di esso costruiti, sarebbero di proprietà della famiglia fin dalla seconda guerra mondiale e sarebbero stati abbandonati dopo il terremoto del 1980.

Ed è proprio questo il punto focale della vicenda: quando sono state costruite, realmente, le tre strutture? Per capirlo, si può utilizzare Google Earth. Grazie a al programma, infatti, è possibile risalire alla cronologia delle foto della zona, scattate negli anni dal satellite. La meno recente, risale al 2002, vale a dire due anni dopo l’acquisto del terreno, secondo quanto risulterebbe dalle carte. L’immagine, per quanto non ad altissima definizione, come sono invece le più recenti, è sufficientemente nitida: si nota la presenza di una sola struttura in tutto il terreno, quella centrale. Proseguendo con la cronologia, si salta al 2008: è in questa foto che appaiono nitidamente e per la prima volta gli altri due edifici. Il colore del tetto del manufatto già esistente è invece cambiato, segno di un’avvenuta ristrutturazione.

E’ pertanto ipotizzabile che, negli anni fra il 2002 e il 2008, siano state realizzate almeno una ristrutturazione e due nuove costruzioni. Ed è proprio qui che nasce il problema. Al Comune di Mariglianella, infatti, non risulterebbero licenze edilizie, concesse o richieste, relative al terreno in questione, né per nuove costruzioni, né per delle ristrutturazioni. E’ opportuno precisare un aspetto: anche nel momento in cui, nella foto del 2002, fossero presenti dei vecchi ruderi, magari poco visibili in una foto satellitare del tempo, il fatto che vi siano comunque tre edifici, già nel 2008 chiaramente visibili, testimonia la messa in opera dei lavori, per i quali era necessaria una concessione edilizia, quanto meno per curarne la ristrutturazione. Chiaramente l’assenza di un qualsivoglia permesso, certificherebbe l’abuso edilizio. A confermare questa tesi, peraltro, ci sono le mappe catastali, in cui nessuno dei tre edifici risulterebbe accatastato. Tre immobili fantasma, come risulta evidente dalla sovrapposizione della mappa fotografica a quella catastale.

In un terreno che, scorrendo le foto degli anni seguenti, risulta chiaro come non fosse una semplice zona di campagna, usata prevalentemente come deposito degli attrezzi. Nelle foto del 2014 e del 2017, infatti, fa bella mostra di sé una piscina semovente, di sette metri per tre, evidentemente montata e smontata per essere utilizzata nei mesi estivi.

A mettere un punto esclamativo su tutta la vicenda, le parole del sindaco di Mariglianella, Felice Di Maiolo, arrivate nel pomeriggio di ieri: «Nel sopralluogo di stamattina sono stati accertati dei manufatti abusivi. Inoltre è stato rilevato l’abbandono di rifiuti su tre piazzole e anche su questo è stato fatto un sequestro. Tutto sarà inviato alla Procura della Repubblica» .