Giorgia Meloni «il popolo se l’è dimenticato, lo ha tradito. Gli ha voltato le spalle. La situazione è drammatica. Abbiamo il record di 5,7 milioni di poveri assoluti, 4 milioni di lavoratori sottopagati a cui hanno negato il salario minimo e famiglie che stanno perdendo la casa per i mutui», ha sottolineato il presidente M5S Giuseppe Conte in una intervista a “Il Corriere della Sera”. Se Giorgia Meloni pensa di affrontare le nuove povertà offrendo nel 2025 a una platea molto ristretta un bonus una tantum di 100 euro tassati, non può dichiarare di essere una del popolo”, ha concluso Conte.

L’Anm accusa Meloni di «affondare il sistema giudiziario» con la separazione delle carriere, tema sul quale Conte è molto critico con la maggioranza. «Con FdI e Lega che si sono scambiati reciproco appoggio su premierato e autonomia differenziata, era evidente che Forza Italia non sarebbe rimasta a guardare. Hanno chiesto di accelerare su una riforma che ha come obiettivo manifesto mettere la mordacchia alla magistratura, asservendola al potere del governo».

Poi l’affondo sulla ministra del Turismo Daniela Santanché. «Se Santanché avesse avuto dignità politica avrebbe già lasciato. E se Meloni avesse avuto a cuore le istituzioni e non gli interessi di partito l’avrebbe costretta a dimettersi un minuto dopo la divulgazione di notizie così gravi e precise, senza attendere il corso della magistratura. Di fronte alle motivazioni gravi e circostanziate sulla odiosa truffa dei fondi Covid il M5S ha già presentato la mozione di sfiducia» bocciata dal Parlamento. «Parliamo di una ministra che insultava in tv i cittadini in povertà assoluta, che percepivano poche centinaia di euro, chiamandoli fannulloni. E che, in compagnia della sua leader Meloni, contestava le misure per aiutare lavoratori e imprese durante il Covid».