Il premier incaricato, Giuseppe Conte, è salito al Colle per fare il punto della situazione col Presidente della Repubblica. Il raffreddamento delle relazioni tra il Pd e il Movimento 5 Stelle, dopo l'ultimatum lanciato da Di Maio, rende la situazione incerta. Il voto anticipato, inizialmente scongiurato dal dialogo tra i due partiti storicamente rivali,  rimane in campo come  via d'uscita alla crisi di governo. A parlarne è anche il  il sottosegretario agli esteri M5S Manlio Di Stefano: «Abbiamo presentato al presidente 20 punti di programma precisi chiedendogli di mediare col PD perché siano quelli del Governo. Se così non fosse saremo pronti a tornare al voto, ma vogliamo provarci fino all'ultimo, per il bene di tutti». Mentre per il presidente dem, Paolo Gentiloni, «accelerare servirebbe per chiudere». A complicare il quadro interviene anche Alessandro Di Battista, che attacca i dem: «È davvero paradossale il fatto che quelli del Pd considerino "ultimatum" idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo. Oltretutto nei 20 punti presentati ieri ci sono quelle riforme che il Pd e i suoi derivati hanno promesso per 20 anni senza mai realizzarle preferendo cedere agli ultimatum (quelli veri) di Berlusconi». E invece i tempi si dilatano. E la riunione tra i vertici giallo-rossi, prevista alle 9,30 di questa mattina è stato posticipato alle 12, quando a Palazzo Chigi arrivano i capigruppo dei due partiti per incontrato il presidente del Consiglio incaricato. La riunione chiarificatrice dura circa due ore e serve a riavvicinare parzialmente le parti. «Abbiamo continuato l’approfondimento dei dossier insieme al presidente del consiglio incaricato, quindi abbiamo fatto ulteriori passi avanti. Adesso il presidente si incaricherà di fare una sintesi quasi definitiva del lavoro di oggi», spiega il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio. Ma il collega Andrea Marcucci, capo dei senatori dem sottolinea come «sul fronte politico è chiaro che c’è bisogno di un chiarimento, ci aspettiamo che avvenga di qui a breve». Un po' di ottimismo traspare anche dalle parole del grillino Stefano Patuanelli: «Oggi abbiamo continuato la ricognizione sui temi, vedremo nelle prossime ore, la ricognizione è andata bene. Stiamo lavorando». E Francesco D’Uva assicura: «Abbiamo parlato di programmi e del documento che abbiamo già condiviso per vedere se si può andare incontro alle istanze di tutte le forze politiche interessate. Si sta lavorando per andare avanti. I tempi? Il prima possibile».