Noi per lo Ius scholae, loro per lo Ius Soli. Noi per l’accoglienza con regole ben precise, loro per l’accoglienza indiscriminata. Ma soprattutto, noi qui per ascoltare i cittadini e portare solidarietà, loro chiusi nei salotti. É questo il leit motiv che ormai da giorni sta accompagnando le uscite del leader del M5S, Giuseppe Conte, nei confronti del Pd, e che ha ribadito da Lampedusa, dove ha visitato il poliambulatorio, la parrocchia e si è confrontato con cittadini, imprenditori e pescatori. Il tutto dopo che lunedì sera, a Porta a Porta, aveva attaccato pesantemente il Pd.

«C’è una forte differenza con il Pd - aveva detto Conte a Bruno Vespa - Il Pd è favorevole allo ius soli. Che senso ha? Io concedo la cittadinanza sulla base dello ius scholae, dopo che hai fatto un percorso scolastico, conosci la nostra cultura ed è giusto che diventi cittadino italiano». Con la risposta della segretaria dem Elly Schlein arrivata a stretto giro. «Conte non ha letto le proposte del Pd sull’immigrazione, aspettiamo le sue - il commento della leader dem - Siamo in campagna elettorale…». Il riferimento è ovviamente alle Europee, dove si voterà con il proporzionale e per questo ogni partito sta cercando di portare acqua al proprio mulino. Tant’è che Conte ha rincarato la dose. «L’accoglienza indiscriminata è uguale alla non accoglienza - ha ribadito il presidente M5S durante la sua visita nell’isola - Chi parla solo di accoglienza e non di integrazione cade nell’ipocrisia».

La replica arriva da Alessandro Alfieri, responsabile Riforme e Pnrr del Nazareno. «Noi - sottolinea Alfieri- siamo per governare i fenomeni complessi legati ai flussi migratori e dare una mano ai sindaci sul territorio lasciati soli dal governo Meloni». Per poi definire «sparate populiste» le parole di Conte. Il quale ha attaccato anche l’esecutivo, spiegando che «abbiamo bisogno» dei migranti e che «lo ha riconosciuto anche questo governo di sovranisti d’accatto».

La soluzione, secondo l’ex presidente del Consiglio, «non è fare dei centri di detenzione dove non vengono rispettati i diritti fondamentali» ma «realizzare dei presidi, gestiti dall’Ue, con l’accordo dei paesi di origine e transito che ci ospitano, per poter processare le domande in loco per chi ha diritto alla protezione internazionale».

Ma in casa dem si ragiona in altri termini, cioè sulla necessità di integrazione dei migranti. «Troppo spesso quando si parla di migrazioni si finisce per appiattire la narrazione sui termini della prima accoglienza, vista anche la crisi umanitaria che sta vivendo in questi giorni l'isola di Lampedusa - ha spiegato Marwa Mahmoud, componente della segreteria nazionale del Pd ricordando le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno scolastico - È sempre più necessario, invece, allargare lo sguardo, tenendo in considerazione i milioni di cittadini e cittadine che risiedono in Italia e che contribuiscono al progresso del Paese».

A lanciare un appello a favore dell’integrazione è anche l’Autorità garante per i diritti dell’infanzia e dell'adolescenza, Carla Garlatti, che negli scorsi mesi ha incontrato alcuni degli oltre 21mila ragazzi ospitati nelle strutture del Sistema di accoglienza e integrazione gestite dai comuni di Amelia (Terni), Aradeo (Lecce), Bologna, Cremona, Pescara e Rieti. «Il sistema di prima accoglienza deve essere realizzato in maniera strutturale e non più come risposta alle emergenze che di volta in volta si presentano - spiega Garlatti - A ogni ragazzo devono essere assicurati tre diritti: la presunzione di minore età, la collocazione in una struttura riservata esclusivamente ai minori e un tutore volontario».