Un confronto pacato ma aperto, quello andato in scena a Mezz’ora in più e condotto da Lucia Annunziata tra due dei tre candidati alla presidenza della Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, che è sostenuto da Pd, +Europa e M5S, e Letizia Moratti, sostenuta da Azione e Italia viva. Grande assente il presidente uscente, Attilio Fontana, candidato del centrodestra, che ha disertato l’incontro. 
Annunziata ha spiegato che «non è una infrazione delle regole, perché una delle delibere dell'Agcom, che abbiamo preso in considerazione» dice che «ci sono i precedenti per far sì che, nel caso delle elezioni regionali, se uno dei candidati invitati non vuole venire, non può bloccare il diritto degli altri due di parlare ai cittadini». 

Una scelta, quella di Fontana, criticata dai suoi avversari. «Il fatto che il presidente Fontana rifugga dai confronti non è un bel segno per far sì che le persone si avvicinino alla buona politica, che scelgano liberamente il voto da dare», ha detto Moratti, aggiungendo che nel momento in cui «stiamo vedendo anche delle derive anarchiche pericolose, non favorire confronti e dibattiti, sottrarsi, non è un segno di democrazia compiuta e matura: e questo mi dispiace moltissimo, perché noi siamo pronti a misurarci sui contenuti».

Poi Majorino ha attaccata l’avversaria. «Moratti ha votato 3.057 volte a sostegno delle proposte di Attilio Fontana, delibere che hanno riguardato sanità, casa, trasporti, suggerirei a Moratti di non far finta di non esserci stata – ha detto – Credo che la Lombardia debba tornare a correre ed essere più giusta e ambiziosa»

Collaborare con Moratti in caso di vittoria? «Le elezioni sono a turno unico, vince chi prende un voto in più – ha risposto Majorino – Prevale la logica del voto utile, che ha spinto Sala a fare un appello a mio sostegno: lo spirito collaborativo ci deve essere con tutti nel momento in cui si sta al vertice delle istituzioni ed è quello che sta mancando da parte della presidente Meloni».

Secondo il candidato del centrosinistra «in Lombardia c'è una grande voglia di cambiamento e la partita è tra chi vuole continuare con due ricette che si assomigliano e chi vuole cambiare» per poi dire che la sua è «una bella scommessa per il futuro». 

Di possibili collaborazioni ha parlato anche Moratti. «Io corro per vincere, poi vedremo – ha risposto – Credo che in un contesto in cui abbiamo il 40 per cento che non ha ancora deciso di votare, l’appello al voto utile sia fumo negli occhi: spero che i lombardi votino le proposte, i contenuti». 

Poco prima Moratti aveva sottolineato che «la competizione è apertissima» e che «in qualche modo la campagna è quasi come se partisse adesso, perché tante persone non sanno che si vota, tante persone sono ancora indecise, quindi l’esito del voto è tutt’altro che scontato».