«Finalmente un atto di realismo da parte del governo». Saluta così il Def, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che poi continua: «Il problema non è di chi è la colpa, il problema è come reagire». E sul “come reagire”, la ricetta del leader degli industriali è chiara: «Occorre fare una revisione complessiva di spesa pubblica e una riforma fiscale, con una attenzione al mondo della produzione per rendere competitivo il Paese». Se parimenti scettico è il giudizio complessivo sul Def anche da parte dei sindacati, diverse sono le prospettive future. Maurizio Landini della Cgil parla di «governo che boccia se stesso» e chiede «risposte per lavoratori e pensionati», insieme a una «seria lotta all’evasione». All’attacco anche le opposizioni, con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha parlato di «un governo che ha autocertificato la propria incapacità. Si ferma la crescita, diminuisce l’occupazione, si tagliano i servizi e aumenta il debito pubblico». Il governo, intanto, corre ai ripari con il premier Giuseppe Conte e i due vicepremier già al lavoro alla “fase due” del programma di governo, con il piede sull’acceleratore delle misure economiche per far ripartire l’economia. Per ora nulla è trapelato, tranne un annuncio sibillino di Matteo Salvini: il prossimo cdm «sarà interessante...».