Il Parlamento europeo ha votato a favore della Commissione europea Ursula von der Leyen bis con 370 voti a favore, ben al di sotto dei 401 ottenuti alla singola nomina di von der Leyen a luglio. È la prima volta che un Esecutivo Ue ottiene meno voti rispetto al primo voto sulla presidenza.

Su una platea di 719 membri, hanno votato 688 eurodeputati, 282 i contrari e 36 gli astensioni. «Oggi è una buona giornata per l’Europa e sono grata per la fiducia espressa nel nuovo Collegio attraverso il voto del Parlamento europeo - ha detto la presidente - Ora radunerò la mia squadra da lunedì e ci metteremo al lavoro».

Nel suo discorso prima del voto von der Leyen ha toccato diversi punti, dall’automotive e l’importanza che continui a essere «made in Europe», alle alleanze e all’unione militare. «È importante per l’Ue avere costantemente costruito una cooperazione con l’amministrazione Usa. Come sapete, ho sentito il Presidente eletto e lavorerò anche per una cooperazione costruttiva negli Stati Uniti - ha spiegato - Ma non fatevi illusioni, gli argomenti che sono al centro della discussione, ad esempio la sicurezza e gli investimenti nella difesa, o la competitività e la nostra prosperità in relazione anche ai nostri concorrenti, sono cose che dobbiamo fare. Questa è la nostra responsabilità come Unione Europea. Nessuno deve dirci dove c’è bisogno di essere attivi e di cambiare le cose in meglio».

Secondo von der Leyen «abbiamo bisogno di un mercato unico della difesa» perché «la guerra infuria ai confini dell’Europa e noi dobbiamo essere pronti ad affrontare ciò che ci aspetta, lavorando fianco a fianco con la Nato» richiamando poi all’aumento della spesa per la difesa. «Un solo dato: la Russia spende fino al 9% del suo pil per la difesa, l’Europa spende in media l’1,9% - ha detto - C’è qualcosa di sbagliato in questa equazione». La presidente ha anche elogiato il rapporto sulla competitività dell’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, spiegando che «sarà la cornice del nostro lavoro per il resto del mandato.

Ma il voto ha provocato anche numerose divisioni nelle varie delegazioni dei paesi membri, compresa quella italiana. La maggior parte degli europarlamentari italiani ha votato a favore, con Fratelli d’Italia e Forza Italia compatte, mentre contro si è espressa la delegazione della Lega (Patrioti), del Movimento Cinque Stelle (Left) e dei Verdi (Greens).

Nel Pd solo gli indipendenti Cecilia Strada e Marco Tarquinio hanno votato contro, mentre l’altra indipendente Lucia Annunziata ha votato a favore. Molto ha contato la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della nuova commissione. «L’Unione europea si trova di fronte a sfide cruciali da cui dipende il suo futuro e quello dei suoi cittadini - ha detto Fitto - Nei prossimi anni sarà fondamentale lavorare tutti insieme e dare prova di unità perché solo in questo modo saremo in grado di vincere queste sfide, rilanciare il progetto europeo e difendere con forza i valori su cui esso si fonda. Questi obiettivi potranno essere raggiunti solo con il contributo di tutti. Ogni mia energia e tutto il mio impegno dei prossimi cinque anni saranno dedicati a questo scopo, nel pieno rispetto dei Trattati e a difesa dell’interesse comune europeo».