Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia ed ex capogruppo alla Camera, è netto sul concorso esterno, «nessuno hai mai pensato di toglierlo, ma è un tema vero da affrontare e si può discutere di come rimodularlo», e difende Marina Berlusconi:. «Il senso profondo della sua lettera - dice - è la battaglia garantista».

Onorevole Cattaneo, Marina Berlusconi ha stoppato le polemiche parlando di «stima» nei confronti di Meloni: Forza Italia si aspettava maggior sostegno della maggioranza alla lettere della primogenita del Cav?

Marina è intervenuta per chiarire ma dal nostro punto di vista non ce n’era bisogno. Tuttavia cominciava a montare un caso che non esiste e quindi ha ribadito ciò che tutti sanno. E cioè che i rapporti con Meloni sono ottimi, così come, aggiungo io, quelli tra alleati. Del resto il governo di Giorgia Meloni è stato e dunque è anche il governo di Silvio Berlusconi, che ha dato un contributo decisivo in termini non solo di consensi ma anche di idee ed esperienza.

Eppure molti temi di quella lettera combaciano con le idee del ministro Nordio, che è attaccato un giorno sì e l’altro pure anche da esponenti di governo…

Trovo molto politica quella lettera perché affronta un tema che deve essere in cima all’agenda di governo. E non c’è nemmeno bisogno di ricordare il legame indissolubile tra Forza Italia e la famiglia Berlusconi: quando qualcuno della famiglia vorrà intervenire non potrà che trovare sponde dalle nostre parti. Di certo c’è un aspetto che deve interessare di più della lettera e riguarda i temi sollevati e il senso profondo del messaggio, che è quello di affrontare senza paura i temi del garantismo affinché ciò che è accaduto a Berlusconi non si ripeta per nessun cittadino italiano. C’è stata una persecuzione evidente e oggettiva e anche per questo occorre riformare la giustizia nell’interesse di tutti i cittadini.

Verso quali orizzonti?

Servono garanzie per indagati e imputati e servono processi con tempi certi e possibilmente celeri. Questo è lo sforzo che sta facendo il governo e Forza Italia è in prima linea perché si tratta di battaglie di civiltà che l’Italia aspetta da troppo tempo. Tutti evocano Nordio ma Forza Italia è orgogliosa di avere un viceministro come Sisto e un presidente di commissione come Pittalis, che stanno facendo correre le riforme e dall’altra non mancano di avere un atteggiamento di dialogo con una parte della magistratura che conosce la necessità di questa riforma. Il dialogo è doveroso, ciascuno nel proprio ruolo. Legislatore è il Parlamento ed è lì che si trarranno le conclusioni.

Ci sono però continui scontri, anche recenti, con la magistratura. Basti pensare alla vostra reazione dopo la perquisizione della procura di Firenze a casa Dell’Utri.

I fatti di Firenze sono gravissimi e non retrocediamo di un centimetro. Una procura che manda perquisizioni su fatti risalenti a decenni fa e già affrontati in numerosi processi e indagini, i quali hanno verificato che non ci fossero elementi per procedere, si commenta da sola. Non abbiamo problemi a sostenere che stiamo assistendo a una persecuzione che speravamo potesse appartenere al passato. Per questo faremo un’interrogazione a risposta scritta con firme di parlamentari di tutte le forze di governo. Non vogliamo lotte cruente tra magistratura e politica e siamo ben contenti di dialogare ma abbiamo il dovere di riformare la giustizia, anche sulla base di questi fatti.

Tuttavia si va verso possibili modifiche al ddl Nordio, anche alla luce della direttiva Ue anticorruzione che crea problemi all’abrogazione all’abuso d’ufficio. Come procederete?

Ho vissuto in prima persona la vicenda del parere sulla direttiva Ue, visto che siedo in commissione Politiche Ue. La scelta di dare quel parere è stata ben ponderata e la strada è per noi segnata. Per quanto riguarda l’abuso d’ufficio, mi baso sul mio passato da sindaco. Tutti i sindaci, di qualsiasi colore politico, ne chiedono l’abrogazione, perché rischia di esporre l’amministratore a problemi che poi finiscono praticamente sempre con un’assoluzione. Evidentemente va rivista proprio la ratio del reato. L’idea giustizialista di chi pensa che dentro ogni comune ci siano corrotti e corruttori è molto lontana da noi.

Avete preso le difese di Nordio, al quale è stato chiesto silenzio su certi temi, come il concorso esterno, anche dalla stessa Meloni. Lo difenderete anche su questo aspetto?

Abbiamo piena sintonia con Nordio. Ricordo i giorni della composizione del governo in cui Forza Italia discusse molto sul ministero della Giustizia perché per noi è sempre stata la priorità. Poi Berlusconi parlò con Nordio e da persona di grande intelligenza il Cavaliere badò alla sostanza, a prescindere dal colore politico. Gli interessava che su quella poltrona ci fosse una persona liberale e garantista, che portasse avanti le battaglie di Forza Italia. E Nordio da questo punto di vista lavora benissimo.

Restano le polemiche…

Credo che a volte alcune polemiche montino più per dinamiche giornalistiche che per sostanza dei fatti. Nordio è un esperto giurista con una visione alta della giustizia. Ogni tanto parla di un’impostazione complessiva della giustizia e nella sintesi giornalistica, che è anche fisiologica, si banalizza il concetto. Ma le due cose non sono in contraddizione. Nessuno hai mai pensato di togliere il concorso esterno, ma è un tema vero da affrontare e si può discutere di come rimodularlo.

Su questi punti siete in sintonia con Renzi, che non ha fatto mancare solidarietà a Marina Berlusconi e che secondo Calenda si sta avvicinando Europee?

Diciamo che l’importante è che, se qualcuno volesse avvicinarsi a Forza Italia, il movimento sia centripeto e non centrifugo. In vista delle Europee avremo le nostre parole chiave, che sono quelle da sempre. Il buon europeismo, lontano dall’Italexit; il riferimento esplicito alle radici cristiane, il profondo garantismo, i valori liberali in economia. Siamo gente pragmatica e nelle persone sta aumentando la percezione che se si lavora bene le risposte dall’Ue arrivano, basti pensare al Pnrr. Quindi ben venga il dialogo con Renzi, che ha una capacità politica fuori dal comune, ma ancor di più ci interessa il dialogo con i conservatori di Meloni e anche con Salvini. Mi viene da ridere quando qualcuno vuole fargli gli esami del sangue per capire se è capace di governare in Europa… Il Ppe dovrà capire se continuare l’alleanza con i Socialisti o andare verso i conservatori, ma c’è ancora tempo.