«Ci chiediamo come sia possibile che tutto il Pd emiliano abbia sostenuto e voluto la candidatura di Aboubakar Soumahoro quando già trapelavano eccome dubbi su tutto ciò che ruotava attorno al candidato. Vogliamo dunque parlare della responsabilità del Pd nell'aver candidato Soumahoro all'uninominale a Modena, costringendo gli elettori a votarlo? O continuiamo a fare finta di niente?». Lo scrivono in una nota, la deputata cinque Stelle Stefania Ascari insieme ai pentastellati Mantovani, Lanzi, Croatti e Zanichelli sul caso Soumahoro. «C'erano già una lunga serie di accuse mosse nei suoi confronti dai braccianti quando ancora era candidato di Europa verde e Sinistra italiana per la Camera nel collegio di Modena. La responsabilità, quindi, è di chi ha proposto ai propri elettori la sua figura, senza se e senza ma. Questo nonostante i fatti controversi fossero emersi già prima della sua candidatura specialmente nell'agro Pontino e nella provincia di Foggia dove Soumahoro era molto conosciuto. Sicuramente nel Lazio e in Puglia Bonelli e Fratoianni non avrebbero mai potuto candidarlo ma a Modena evidentemente risultava un candidato ideale, forse per ingannare gli elettori». «Ora - proseguono - vengono a galla presunte condotte illecite a carico delle Coop riconducibili ai suoi familiari. Come si giustifica e come si pone il pd di fronte a fatti su cui il movimento era subito intervenuto per chiedere spiegazioni? Perchè per quanto ne sappiamo ad oggi di risposte non ne sono arrivate ma i cittadini chiamati a votare e che si sono fidati del Pd meritano per primi spiegazioni. Infatti nel Comune di Modena quasi un cittadino su due lo ha votato».

Caso Soumahoro, parla Fratoianni

«Io non mi pento della scelta. Spero che l'evoluzione di questa vicenda porti a una soluzione e mi preoccuperò di tutelare chi su questo fronte continua a lavorare». Così Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra, ospite di Mezz'Ora in più su Rai 3, sulla scelta di candidare Aboubakar Soumahoro, alla luce dell'inchiesta che ha travolto la famiglia del neo parlamentare accusata di fare soldi sulla pelle dei migranti.