L'Italia che si divide su tutto è ormai uno sport nazionale. E questa volta nell'agone scendono anche i ministri del governo Berlusconi. Il caso è quello delle Ong che, secondo il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, avrebbero dei collegamenti con gli scafisti. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, si schiera con il procuratore Zucchero, ma a stretto giro arriva la presa di posizione ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Forse Alfano agli Interni era distratto. Se Alfano è convinto che abbia ragione nel descrivere quel quadro di insieme che il procuratore indica, e che io non sono in grado di confutare, non essendomi occupato del tema, c'è da chiedersi perché non se n'è accordo quando faceva il ministro degli interni. Probabilmente- è una distrazione di Alfano». Poco prima da Bruxelles, era intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni: «Se ci sono da parte della magistratura delle informazioni attendibili e credibili, non sarà certo il governo a contrastarle, ma distinguiamo questo dal fatto che per noi l'attività delle organizzazioni di volontariato è preziosa e benvenuta». E dopo le critiche rivolte dal presidente del Senato al Pm Zuccaro («Bisogna parlare delle indagini quando sono concluse, non quando sono ancora in corso»). Arriva la presa di posizione del vicepresidente della Camera, il grillino Luigi Di Maio: «Il Governo ha iniziato una crociata contro il Procuratore di Catania Zuccaro e ha chiesto di farsi spalleggiare dai due Presidenti delle Camere - Boldrini e Grasso - che dovrebbero essere due cariche al di sopra delle parti e che invece hanno deciso di prendere parte alla fiera dell'ipocrisia sulle Ong. Da queste persone non accetto lezioncine sulla responsabilità delle cariche istituzionali!». Non fa mancare la suo voce sulla questione, ovviamente, neanche Matteo Salvini: «Alfano e Orlando, Grasso e Boldrini, Renzi e Gentiloni tutti complici e tutti saranno denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina».