Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato oggi la legge contenente le disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali: la cosiddetta carne coltivata, definita “sintetica” da chi si oppone. 

La firma del Capo dello Stato è arrivata dopo le rassicurazioni del governo, che ha trasmesso il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell'avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea e con l'impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell'ambito della procedura di notifica: il provvedimento approvato dal Parlamento arriva prima che l’Ue si sia espressa sulla materia, e il divieto imposto dall’Italia potrebbe porsi in contrasto con le regole del mercato unico europeo. 

La portavoce della Commissione Europea per il Mercato Interno Johanna Bernsel, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, intanto ha riferito che il testo è stato notificato ma non ancora analizzato. Mentre la premier Giorgia Meloni ha portato la battaglia contro la carne coltivata nella prima giornata della Cop28 di Dubai. Nel suo intervento sulla insicurezza alimentare, la presidente del Consiglio ha espresso il suo rifiuto nei confronti di un "mondo in cui i ricchi mangiano prodotti naturali e i poveri prodotti sintetici che hanno un impatto sulla salute che non possiamo prevedere: questo non è un mondo che voglio vedere». 

«Probabilmente Giorgia Meloni e suo cognato Ministro Lollobrigida pensano di poter sfamare l’umanità a colpi di porchetta di Ariccia e vino dei Castelli romani. Altrimenti non si spiegherebbe l’accanimento della nostra premier contro la carne coltivata. Anche oggi, infatti, Meloni è tornata a demonizzare la grande possibilità di ricerca e l’enorme potenziale nell’ottica della sostenibilità ambientale e della possibilità di consentire a quante più persone di mangiare proteine animali di qualità, senza contaminazioni e malattie che potrebbero provenire da capi di bestiame mal controllati. Visto che Meloni parla dalla Cop28, chiediamo alla premier, quando va all’estero, di lasciare a casa demagogia e e populismo soprattutto è in consessi internazionali in cui dovrebbe prevalere la scienza e la ricerca», polemizza il segretario di +Europa, Riccardo Magi

Mentre la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo, che aveva già espresso critiche nei confronti del provvedimento, accoglie «con piacere» l’impegno assunto dal governo a confrontarsi con l’Ue. «La commissione europea – ricorda Cattaneo - ha ora tre mesi per valutare se, come molti studiosi ed esperti hanno sostenuto durante l'iter della legge, il divieto in essa contenuto rappresenti una palese violazione del Trattato sul funzionamento dell'Ue, in quanto porrebbe delle barriere al libero commercio all'interno dell'Unione. In questi tre mesi, ricercatori e società scientifiche potranno contribuire all'analisi della Commissione sulla legge inviando pareri, documenti o osservazioni, come previsto dalla procedura Tris. Un'occasione per ribadire le molte criticità evidenziate e non risolte nel corso dei lavori parlamentari. Se il governo - conclude la studiosa milanese - manterrà la parola, dando tempestivamente seguito all'impegno oggi assunto di modificare la legge conformandosi a quanto la commissione europea richiederà, potrà risparmiare al Paese il rischio di apertura di una procedura d'infrazione che, se il testo di legge rimanesse com'è, sarebbe molto probabile, come più volte evidenziato nel corso di tutto l'iter in Parlamento».