Fare il conferenziere in giro per il mondo, anche per monarchie tutt’altro che trasparenti come l’Arabia Saudita, paga. Lo sa bene Matteo Renzi, che nel 2022 ha incassato ben 3 milioni e 217mila euro di compensi, guadagnando il primo gradino del podio dei parlamentari italiani più ricchi (più in alto dell’archistar e senatore a vita Renzo Piano).

Ma se a qualcuno sorge un dubbio sull’opportunità politica di continuare a percepire milioni di euro da potenze straniere mantenendo lo scranno da senatore, a Renzi scattano i cinque minuti. E fa quello che sa fare meglio: il Renzi. Twitta, posta, sfotte e sfida qualcuno a duello. Come accaduto con Giuseppe Conte, il più “povero” degli eletti, con i suoi 24.359 euro dichiarati lo scorso anno (il leader M5S è stato eletto per la prima volta in Parlamento a metà ottobre del 2022, ha dunque percepito lo stipendio per tre mesi scarsi).

E come accaduto con l’ex socio del Terzo Polo, Carlo Calenda (85 mila euro annui), colpevole di aver detto «anche basta» alla retorica di Renzi, autoproclamatosi re dei politici contribuenti. Troppo per l’ex premier, che su X lancia un “video di sfida” ai suoi detrattori. «Giuseppe Conte è l'ipocrita dell'anno. Lo sfido a un confronto Tv (spoiler: scapperà anche stavolta)», è il titolo che anticipa le immagini. «Conte è il politico più ipocrita di tutti. Siccome lui paga poche tasse prova a giustificarsi dicendo che è in aspettativa da professore e da avvocato. Ma se è un professore di diritto, se è un avvocato, sa bene che attaccarmi sui miei incarichi, io che le tasse le pago, non ha senso: è tutto regolare, è tutto pubblico», dice il leader di Italia viva. Che poi aggiunge: «Il problema di Conte è che con i soldi pubblici non ha un buon rapporto», dice, riferendosi al Superbonus, al reddito di cittadinanza, ai banchi a rotelle.

«La verità è che Conte scappa dal confronto. Su questi temi io sono pronto a un confronto Tv anche domani mattina. Se vuole e parliamo anche delle potenze straniere. Per esempio del fatto che con una telefonata Conte ha chiamato Putin per far venire qui i soldati russi in piena pandemia», insiste Renzi sorvolando però sui suoi rapporti internazionali con leader opachi. In ogni caso, la sfida è pronta: «Caro Conte, hai voglia di confrontarti o scapperai anche stavolta?».

In attesa di una risposta del leader M5S che forse non arriverà, Renzi non sembra affatto imbarazzato dalla polemica montata attorno ai suoi guadagni conseguiti mantenendo la carica elettiva. Anzi, l’ex premier si vanta pubblicamente di «aver contribuito con più di un milione di euro alla vita della comunità. E non mi vergogno di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno. Perché chi paga le tasse non si vergogna mai. Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti».

Parole che fanno venire il sangue agli occhi a Calenda, che sui social ribatte stizzito: «Caro Matteo Renzi, anche basta! Ci dobbiamo vergognare perché non prendiamo soldi da autocrati, imprenditori, lobbisti etc, mentre veniamo lautamente pagati dai cittadini italiani per svolgere una funzione pubblica? Questo è il messaggio? Perché ci fai la grazia di pagare le tasse? Il mondo all’incontrario altro che liberalismo. Goditi i tuoi soldi serenamente ma non farci la morale. Grazie». E ancora, ai microfoni di Radio Anch’io: «La cosa che mi è sembrata stonata ieri, è stata Renzi che dice “Io pago più tasse di voi”. E te credo, te fai pagà da tutti, chiaro che paghi più tasse. Poi sono gli elettori che devono giudicare queste cose, se agli elettori sta bene che uno che viene pagato da loro venga anche pagato da altri stati sovrani, amen, se invece ritengono che non farlo sia importante voteranno altro».

In attesa delle prossime elezioni politiche, però, ognuno sarà libero di continuare fatturare a milioni di euro, anche per potenze straniere, senza mollare nessuno scranno.