«Dobbiamo costruire un grande fronte repubblicano, una grande lista che metta insieme personalità del mondo socialdemocratico, liberaldemocratico, popolare. Bisogna chiamare il Paese ad una battaglia decisiva per l'Italia». A dirlo è l'ex ministro Carlo Calenda, che con un appello su Facebook respinge l'idea di «accordicchi» e chiami tutti alla battaglia. «Non possiamo fuggire - sottolinea - Scappare, posticipandola di qualche mese, peggiorerebbe solo le cose. Salvini è forte perché noi siamo deboli, divisi e impauriti. Su questo occorre concentrarsi». Necessario ricostruire una leadership che avvicini l'Italia all'Europa, dunque, ma serve credibilità, imparando nuovamente «cos'è la rappresentanza». Serve «un impegno straordinario», mettendo da parte «la paura di non farcela». «Ho visto arrivare questa cosa sulla mozione Tav - spiega - Salvini non è forte, non è imbattibile. Siamo noi che siamo deboli e fragili, perché non sappiamo stare insieme attorno ad un progetto e non sappiamo mobilitare i cittadini». Serve, dunque, un fronte repubblicano, da costruire, nel «momento più importante del dopoguerra»   [embed]https://www.facebook.com/ccalenda/videos/2302772510052802/[/embed]