Caccia libera ai cinghiali in città: c’è il via libera (tra le polemiche) in Commissione Bilancio all’emendamento della manovra sul “controllo della caccia alla fauna selvatica” che apre all’abbattimento anche nelle zone urbane protette di animali come i cinghiali. La norma è stata inserita nella legge di bilancio con un emendamento a primo firma di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. l testo era stato accantonato per poi essere ripescato al termine di tutte le votazioni, quando mancava solo il mandato al relatore, scatenando la bagarre in commissione.

I cinghiali che saranno abbattuti, nell’ambito della misura inserita in manovra sulla caccia in città, saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare. La proposta include anche l'’adozione di un Piano straordinario quinquennale per la gestione e il contenimento della fauna selvatica attuabile “mediante abbattimento e cattura”.

Protestano le opposizioni, a cominciare da Angelo Bonelli e Marco Grimaldi di Avs, i quali sostengono che l’intesa trovata in Commissione prevedeva il voto solamente dei testi confluiti nei fascicoli, tra i quali non era confluito il testo sui cinghiali. 

“Alle 6.45 di questa mattina la maggioranza di destra, violando regole e intese sui lavori tra maggioranza e opposizione, ha approvato l'emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo”, denuncia Bonelli. “La norma – aggiunge - consentirà l’abbattimento di specie protette dalla Ue, non riguarda solo i cinghiali, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell'articolo 9 della costituzione. Hanno deciso l'abbattimento di animali protetti in aree vietate alla caccia per fare un favore alla lobby venatoria e delle armi. Daremo battaglia in Parlamento ma il nostro esposto all'Unione europea è già pronto perché siamo convinti che l'Italia sarà messa in mora con l'avvio di una procedura d'infrazione contro il Governo italiano”.

“Esistono da tempo gli strumenti per affrontare la diffusione delle patologie animali: la peste suina africana, la Psa, secondo le analisi dell'Ispra, viene aggravata dalla dispersione dei cinghiali che aumenta naturalmente con la pressione venatoria. Il ministro Lollobrigida o non sa o mente, dunque, quando pretende di far passare l'emendamento alla Manovra sulla fauna come una misura di sanità e di risparmio pubblico. Siamo davanti ad una grave manipolazione della realtà: l'emendamento Foti è un regalo alle lobby venatorie e delle armi”, commenta la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.

Il ministro dell'Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, da parte sua spiega che “la selezione di animali serve a migliorare e tutelare meglio le specie e a garantire anche la possibilità di produrre e tutelare il nostro interesse”. “Abbiamo fatto una modifica alla norma – spiega - perché c’è un problema di cinghiali in città e della peste suina, contro cui l'unica cosa è l'abbattimento selettivo. Stiamo lavorando nel tentativo di essere pragmatici”.