Nel 2022 il ministero della Cultura decise di non finanziare C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi che nelle scorse ore ha raggiunto i 20 milioni d’incasso al botteghino, visto da oltre tre milioni di italiani. «Se fosse dipeso da me sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate - ha detto l’attuale ministro Gennaro Sangiuliano - per fortuna sarà presto nominata una nuova commissione».

All’epoca il titolare del Mic era Dario Franceschini, durante il governo Draghi, e ora il senatore del Pd si difende dalle accuse: «Io ho trovato splendido il film di Paola Cortellesi, ma il compito di un ministro è solo tutelare l’autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise». Lui insomma, poco poteva fare-. «Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo - aggiunge Franceschini - ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano. Piuttosto - conclude - sono orgoglioso che grazie al meccanismo automatico del tax Credit introdotto dalla nuova legge sul cinema, il film di Paola Cortellesi sia stato realizzato anche grazie a un contributo del ministero di oltre 3 milioni di euro».

Ma la polemica non si è placata. «È stato commesso un curioso peccato di omissione perché è stato denunciato il mancato finanziamento del film senza dire da chi era stata nominata la commissione chiamata a decidere - ha detto il neocapogruppo di Fi in Senato, Maurizio Gasparri - Sottinteso: tutta colpa di questo governo. Le date parlano chiaro: Sangiuliano non era neanche ministro. Peccato che è a quello precedente che bisogna guardare».

Bersaglio della polemica è Repubblica, che ha pubblicato la notizia, e contro il quotidiano si scaglia anche il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti. «Se è vero che ’a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzeccà, l’attento lettore si accorgerà che nel minuzioso racconto dei fatti non viene mai specificato che il governo competente - essendo stata la pellicola prodotta nel 2022 - era quello precedente e che il Ministero della Cultura era a guida Pd, con Dario Franceschini ministro - commenta l’esponente di Fdi - che oggi scarica la responsabilità della decisione sulla commissione, ma dalla quale comunque non ha mai preso le distanze».