«La politica è sangue e merda. Lo diceva Rino Formica ai tempi d'oro del craxismo e lo ha ripetuto ieri Silvio Berlusconi nella bellissima intervista che ha rilasciato a Chi, il settimanale di gossip diretto da Alfonso Signorini in occasione dei suoi ottant'anni. «La politica non mi ha mai appassionato - ha infatti spiegato il Cavaliere - Mi ha fatto solo spendere un sacco di tempo e di energie». E ancora: «Pensandoci bene - dice tra l'altro - non mi viene in mente neppure un nome di un vero amico in politica. Ma non sono tipo da portare rancore: chi ha tradito non ha tradito me, ma gli elettori che l'avevano portato in Parlamento».Il Cavaliere spiega inoltre che la famosa discesa in campo è stata un'inevitabile conseguenza della stagione di Tangentopoli: «Se sono sceso in campo è solo per impedire l'ascesa dei comunisti al potere, visto che Tangentopoli aveva praticamente cancellato la storia e i protagonisti di tutti e cinque i partiti democratici che ci avevano governato per cinquant'anni. Non esistevano altre alternative».Poi il giudizio, decisamente generoso, di quanto fatto nel ventennio in cui è stato in Parlamento e a Palazzo Chigi: «Tanto in politica estera quanto in politica interna non ho mai sbagliato un colpo. E non sono caduto per colpa mia».Un'intervista schietta, dunque, che diventa intima quando il Cavaliere passa a descrivere l'ultimo periodo della sua vita: quello dell'operazine e della lunga, complicata convalescenza: «Non farò nessuna festa di compleanno - spiega a Signorini - Farò solo una cena con i miei cinque figli. E ho pregato tutti quanti di non farmi nessun regalo. Se proprio vogliono, facciano beneficenza. La cosa che ho realizzato, forse la più importante, è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti. Dedicherò più tempo - afferma ancora - alle persone a cui voglio bene. Come ho fatto questa estate. Ed è giusto così: cinque figli e dieci nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento».«Sto guardando in modo ancora incerto a quello che può essere il mio futuro», confessa Silvio Berlusconi a Signorini: «Nella mia vita non ho mai pensato all'età. Al contrario, ho sempre vissuto come se avessi quarant'anni, perchè così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia. E con l'operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di ottant'anni», dice.Poi il passaggio su mamma Rosa: «Quando mia madre è morta - confessa - l'ho sostituita con Marina: oggi per me è madre, sorella e figlia».Sempre sulla madre, aggiunge: «Perderla è stata una sofferenza forte, profonda. Il nostro rapporto era speciale: ci sentivamo al telefono almeno due volte al giorno e ogni volta lei mi diceva quanti rosari aveva sgranato per me».Insomma, il Berlusconi che si presenta alla vigilia degli ottant'anni sembra aver messo da parte qualsiasi progetto politico. Il che renderebbe ancora più concreta l'iniziativa, quella sì tutta politica, di Stefano Parisi, il politico-manager a cui il Cavaliere ha affidato la ricostruzione di Forza Italia e del centro destra. Ma questa è un'altra storia.