Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, avrà un colloquio con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, e il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, dopo la bagarre scoppiata questa mattina in aula a seguito dell'intervento dello stesso Donzelli.

Il quale, intervenendo nel corso dell'esame della proposta di legge per l'istituzione della commissione Antimafia, ha rivolto accuse alla sinistra e ai dem sul caso Cospito. “Lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”, ha dichiarato il deputato di FdI. Immediate le proteste delle opposizioni, in particolare da parte del Partito democratico, che hanno chiesto a Donzelli, ed al gruppo di Fratelli d'Italia, di presentare scuse ufficiali.

“Questa mattina, come tutti noi, sono entrato in quest'Aula, nei corridoi c'è la mostra fotografica bella e importante che ci ricorda l'importanza della lotta alla mafia e l'unità che dobbiamo avere. Interveniamo tutti perché il gruppo di maggioranza relativa ha un compito maggiore degli altri: quello di trovare un percorso che sia utile per tutti. Tutto questo si è interrotto per l'intervento totalmente fuori luogo da parte del deputatoDonzelli. Noi rispettiamo il vostro lavoro, ci aspettiamo che voi rispettiate il nostro”, ha sottolineato il segretario del Pd, Enrico Letta. “Sbaglia chi in quest'Aula pensa di potercidividere tra buoni e cattivi su temi così delicati. Penso sia stato un grave errore quello di intervenire questa mattina con parole che avrebbero dovuto essere evitate nel modo più assoluto perché l'immagine della politica su temi, come quello della mafia, va salvaguardata, nell'interesse del Paese. Donzelli si dovrebbe vergognare”, ha osservato la capogruppo del Partito democratico a Montecitorio, Debora Serracchiani. Che al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, aggiornata nel pomeriggio, ha chiesto l’intervento di Fontana.  

“A volte, quando ci si accorge che le parole trascendono il pensiero, chiedere scusa non è un segnale di debolezza, ma semmai di forza. Le sue parole sono assolutamente inaccettabili”, ha detto la deputata del Movimento cinque stelle, Vittoria Baldino. Sulla stessa lunghezza d'onda Roberto Giachetti, di Azione-Italia viva. Il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha sottolineato: “Per noi di Avs è complicato andare avanti se Donzelli non chiede scusa, questo per noi è un punto importante e dirimente”. Dal canto suo, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha segnalato: “Alcuni elementi di inquietudine non devono essere solo di Donzelli, ma di tutta quest'Aula, perché la saldatura tra mafia ed eversione politica è stata uno degli elementi posti all'attenzione della magistratura. E non si può confondere, oggi, la situazione di salute di un detenuto con il 41 bis, che è tutt'altra materia. Chi gioca sulle due materie vuole confondere le acque e, quindi, ringrazio l'onorevole Donzelli del suo meritorio intervento”.

In ballo c’è l’articolo 58 del regolamento della Camera, richiamato dal Pd dopo le parole di Donzelli. E recita: “Quando nel corso di una discussione un deputato sia accusato di fatti che ledano la sua onorabilità, egli può chiedere al Presidente della Camera di nominare una Commissione la quale giudichi la fondatezza della accusa; alla Commissione può essere assegnato un termine per presentare le sue conclusioni alla Camera, la quale ne prende atto senza dibattito né votazione”. Ora spetta al presidente di Montecitorio, quindi, nominare una commissione. Gli uffici della Camera - secondo quanto si apprende - sono al lavoro per verificare il numero dei componenti del “giurì d'onore”.