Proseguono le polemiche sul caso Cospito, dopo le manifestazioni a Roma e Milano del fine settimana. Il Pd dice che la visita all'anarchico in carcere è stata dettata da ragioni di umanità, mentre le condizioni di salute di Cospito rischiano di peggiorare: «Il 41 bis non si tocca - spiega il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla "Verità” - E non c'entra l'umanità o gli scioperi della fame. È una questione di difesa dello Stato di diritto».

«Lo Stato italiano, le nostre ambasciate - continua - sono stati messi nel mirino di atti terroristici oppure di azioni dimostrative. Possiamo aspettarci altri attacchi, e per questo non dobbiamo drammatizzare la situazione, ma neppure sottovalutare i potenziali pericoli: ogni invito alla compattezza del mondo politico di fronte a questi pericoli da me è condiviso e rilanciato».

Certo a livello politico c’è uno scontro molto forte, con le accuse di Donzelli in Parlamento e le proteste dell'opposizione. Giorgia Meloni dice che non c’è alcun presupposto per le dimissioni del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Enrico Letta accusa il premier di “attizzare l'incendio”. È complicato parlare di unità in questo momento: «Condivido l'appello del premier Giorgia Meloni al senso di responsabilità: abbassiamo i toni, tutti quanti. L'avversario comune è un movimento rappresentato da una persona condannata per terrorismo. Ricordiamocelo. Lo scontro politico tra maggioranza e opposizione favorisce solo chi vuole sfidare le istituzioni. Io ho vissuto le Brigate Rosse, e posso dire che certamente mille anarchici che sfilano a Roma non riusciranno a destabilizzare lo Stato. Ma non possiamo nemmeno abbassare la guardia», ha concluso Tajani