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Il governo ha stanziato 24 milioni di euro per affrontare l’emergenza maltempo e le alluvioni che hanno colpito Emilia-Romagna e Marche, ma la decisione ha generato polemiche tra maggioranza e opposizione. Le critiche riguardano non solo l’utilizzo dei fondi già previsti per le alluvioni dell’anno scorso, ma anche l’ipotesi di introdurre un obbligo assicurativo per aziende e abitazioni.
All'interno della stessa maggioranza ci sono opinioni divergenti sull’obbligatorietà delle polizze assicurative per proteggersi dai danni causati dalle calamità naturali. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha chiarito che “la polizza assicurativa per le aziende è obbligatoria”, mentre per le abitazioni private “c’è aperto un confronto e un ragionamento per capire se le compagnie assicurative sono disponibili”. Musumeci ha inoltre aggiunto: “Noi puntiamo su un partenariato pubblico-privato e poi decidere se deve essere, come io sostengo almeno nella prima fase, facoltativo”, sottolineando che “certamente lo Stato non è più nelle condizioni di poter approntare la risorsa necessaria per sempre e per tutti”.
Per quanto riguarda le imprese, non è previsto alcun rinvio dell’obbligo assicurativo, come dimostra la decisione di Fratelli d’Italia di ritirare il relativo emendamento al decreto Omnibus. Fonti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, confermano che è stato raggiunto un accordo con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e che lunedì si terrà un incontro con le associazioni di categoria per presentare i dettagli del decreto attuativo che renderà operativo l’obbligo. Per le abitazioni, invece, la questione rimane aperta, con la Lega che si oppone fermamente. Matteo Salvini ha dichiarato: “Lo Stato può dare delle indicazioni, questo vale anche per l’assicurazione, può dare un consiglio, ma non viviamo in uno Stato etico, dove lo Stato impone, vieta o obbliga di fare”.
La premier Giorgia Meloni non ha voluto alimentare le polemiche, ma ha difeso l’operato del governo, ricordando che “il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori colpiti dalle calamità naturali in Emilia-Romagna, stanziando 20 milioni di euro per garantire soccorso immediato, assistenza alla popolazione e ripristino dei servizi essenziali. È stato inoltre dichiarato lo stato di emergenza per la fascia costiera della Regione Marche, con uno stanziamento di 4 milioni di euro per interventi urgenti di soccorso e ripristino”. Meloni ha assicurato che il governo continuerà a garantire “il massimo supporto a tutta la popolazione colpita”.
Dalla maggioranza arrivano parole di sostegno per l’azione del governo. Maurizio Lupi ha parlato di una “risposta rapida” e la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha elogiato la “tempestività ed efficacia” dell’intervento, criticando chi solleva polemiche “per nascondere le proprie inefficienze”. Elisabetta Gardini, deputata di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: “Alle polemiche di Schlein e del Pd come sempre rispondiamo con i fatti, dimostrando di essere dalla parte degli italiani”.
Le opposizioni, però, attaccano. Stefano Bonaccini, ex presidente dell’Emilia-Romagna e attuale europarlamentare del Pd, ha evidenziato che “catastrofi come queste stanno diventando sempre più frequenti. Per questo bisogna non solo riparare, ma costruire in modo diverso. E servirebbe una grande collaborazione tra le istituzioni, anziché lo scaricabarile”. Agostino Santillo, del M5S, ha accusato il governo di intervenire in ritardo: “Siamo di fronte al governo del ‘babbo morto’: i ministri di Giorgia Meloni si accorgono dei problemi solo quando il dentifricio è uscito dal tubo. Intanto, il piano per il contrasto al dissesto idrogeologico, annunciato da Meloni nell’estate 2023 e atteso entro i primi mesi del 2024, non si sa che fine ha fatto”. Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato duramente il governo, affermando che “siamo ben oltre lo sciacallaggio” e che la destra “farà pagare le conseguenze di questi cambiamenti ancora una volta ai ceti più deboli e fragili, magari con qualche regalo alle compagnie assicurative”.