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È guerra di cifre sulla reale entità di arrivi dal Mediterraneo. Alfano, in visita al Passo del Brennero, ha commentato con soddisfazione il dietrofront dellAustria, che non ereggerà più barriere al confine con lItalia, e i dati che certificano una diminuzione degli sbarchi. Eppure, in poco più di ventiquattrore, tra Sicilia e Calabria sono sbarcati i Mille. E Garibaldi non centra proprio nulla.In 800, stipati su due barconi in difficoltà al largo dellisola, sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera. Sul primo, con 515 persone a bordo, è giunta la Nave Peluso, che ha tratto in salvo 342 migranti. Gli altri 173 sono stati recuperati dalla Rio Segura. Il secondo mezzo, che ne ospitava 286, è stato soccorso dalla nave militare finlandese Merikarhu, con lassistenza di tre motovedette partite da Catania, Siracusa e Crotone. A bordo anche una somala in stato avanzato di gravidanza, ricoverata durgenza in ospedale.Con la Sicilia sold out, gli altri 231 arrivati invece nel primo pomeriggio di venerdì sono stati dirottati al porto di Crotone, a bordo della nave Acquarius. Tra loro 17 donne e un centinaio di minori, 44 dei quali non accompagnati, che saranno accolti in strutture specializzate del territorio. Gli altri lasceranno subito la Calabria per essere trasferiti in centri daccoglienza di Lombardia, Campania e Piemonte. I soccorsi erano principalmente egiziani, somali, sudanesi e eritrei. Appena due i siriani: la migliore notizia è proprio il calo dei flussi dalle regioni mediorientali.Pensare che dallaltro lato della Penisola, presso larea di servizio autostradale Rosenberger, dove ha incontrato il suo omologo austriaco Wolfang Sobotka, Alfano esultava: «Gli arrivi sono calati del 13,7% rispetto allo scorso anno, quando erano già inferiori rispetto al 2014». Lesponente del Governo Renzi ha assicurato che non lo allarmano neppure i flussi dalla Libia, che aumentano poi il numero di trasferimenti in Europa: una problematica che «stiamo cercando di affrontare».Eppure, non tutti i numeri sorridono al ministro dellinterno. Per la prima volta dal giugno 2015, lItalia ha superato la Grecia per numero di migranti accolti sulle proprie coste. Eloquenti i dati: 8.730 a fronte dei 2.700 approdati sulle isole elleniche, dove il calo è stato così drastico che il totale degli arrivi dellintero mese di aprile è stato minore del numero degli sbarchi giornalieri a Lesbo di un anno fa. Stanno pesando evidentemente laccordo tra Ue e Turchia e le rigorose politiche applicate dalla Macedonia al confine.In Austria, Angelino ha garantito il suo impegno: «Stiamo rafforzando la presenza al Passo del Brennero, per agevolare i controlli. Ci sono già 50 uomini delle forze dellordine e ai 35 soldati già presenti se ne aggiungeranno a breve altri 25». Al valico di frontiera erano presenti anche il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, e il capitano del Tirolo, Guenther Platter. Con loro è stato lanciato lennesimo appello a Strasburgo: «Quella dei migranti è una vicenda europea e non può esserci uno scaricabarile tra i singoli Paesi. Offriamo soluzioni per difendere la nostra libertà».Ma al di là di cifre e propositi, il miglior segnale di distensione è arrivato proprio dal Brennero. Sobotka nei giorni scorsi aveva già annunciato che non sarebbe stata eretta alcuna barriera. «Mi sono recato appositamente sul posto e non ho visto recinzioni» ha assicurato Alfano, al termine del sopralluogo effettuato dove alcune settimane fa erano iniziati i lavori per la costruzione del muro anti migranti da parte delle autorità austriache. «Siamo qui a constatare un nostro successo di efficienza interna che ha prodotto esattamente ciò che volevamo, evitare una crisi con lAustria e anche un flop enorme dellEuropa. Il ministro Sobotka, che ha ringraziato lItalia per il lavoro di controllo che sta facendo, ha sottolineato che ci sono molto meno migranti di quelli previsti. Lo stesso Platter ha detto che in Tirolo le richieste di asilo risultano praticamente azzerate». Chissà se il contemporaneo sbarco dei Mille ha scalfito qualche certezza.