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CORTEI ANTI- GUERRA ANCHE NELLE CAMPAGNE
VLADIMIR VORONIN
AVVOCATO DEL DISSIDENTE ALEXEI NAVALNY
Più di 2.300 persone sono state arrestate negli ultimi giorni a causa delle proteste registrate in Russia a seguito della mobilitazione militare decretata dal presidente Vladimir Putin il 21 settembre che richiamerà 300mila riservisti per combattere in Ucraina. Secondo l'organizzazione Ovd- Info l'annuncio della mobilitazione di massa per la guerra in Ucraina ha anche innescato numerosi tentativi da parte di cittadini russi di trasferirsi nei paesi vicini per evitare di essere inviati al fronte. Voci critiche nei confronti del governo Putin accusano il Cremlino di cercare di mobilitare soprattutto uomini provenienti dalle aree più povere e remote del Paese.
Soltanto domenica, almeno 101 persone sono state arrestate nella città di Makhachkala, in Daghestan, nel sud- ovest del Paese, durante una nuova protesta contro il provvedimento.
Diversi media russi hanno condiviso video attraverso i social network che mostrano discussioni tra manifestanti e agenti di polizia.
Intanto il Premier ungherese Viktor Orban anticipa, all’agenzia russa Tass, la convocazione in Ungheria di un referendum sulle sanzioni Ue contro la Russia. «Le sanzioni sono state introdotte in maniera non democratica, perché sono state decise dai burocrati di Bruxelles ma a pagarne il prezzo sono gli europei. Per la prima volta in Europa, in Ungheria chiederemo l’opinione della gente sulle sanzioni. Organizzeremo una consultazione nazionale in cui gli ungheresi saranno in grado di esprimere la loro opinione, di dire se le sostengono e se sono favorevoli all’introduzione di altre misure»,