A SEVERODONETSK ( DONBASS) SI COMBATTE CASA PER CASA

La tensione tra Usa e Russia sale in alto così come le preoccupazioni per un allargamento del conflitto con esiti imprevedibili. Il Cremlino infatti ha aspramente protestato e criticato la decisione americana di fornire all'Ucraina i missili a guida di precisione, che possono raggiungere obiettivi fino a 70 km ( 45 miglia). Un salto di qualità e capacità distruttiva evidente per Kiev al quale la Russia ha repentinamente risposto.

Per il ministro degli esteri Lavrov l'invio dei nuovi missili ( un pacchetto di forniture militari per 7oo milioni di dollari) rappresenta una ' provocazione diretta' che segna un ' coinvolgimento nel conflitto'. Poi è tornato sulla questione delle sanzioni al petrolio russo varata dall'Unione europea pochi giorni fa: ' in Occidente ci sono ancora politici che non condividono questa follia e stanno iniziando a capire che le sanzioni stanno colpendo più l'Europa che la Russia. Abbiamo fatto più profitti dello scorso anno, lasciamo che traggano le loro conclusioni'.

A stretto giro di posta è intervenuto anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: ' Riteniamo che gli Stati Uniti stiano deliberatamente e in modo mirato gettando altra benzina sul fuoco'. Per Peskov infatti ' Tali consegne non contribuiscono a risvegliare il desiderio della leadership ucraina di riprendere i colloqui di pace'.

A parte il riferimento a fantomatici negoziati appare chiaro che i nuovi sistemi sofisticati rappresentano un pericolo per Mosca se non altro come minaccia possibile se non concreta. La Russia infatti non crede assolutamente che i razzi Usa a lancio multiplo, come affermato da Zelensky, non verranno usati per colpire obiettivi in territorio russo. ' Per potersi fidare, ha affermato ancora Peskov, deve esserci un'esperienza precedente in cui tali promesse sono state mantenute. Purtroppo, tale esperienza è del tutto inesistente'.

Insomma totale sfiducia su tutto, da parte di Mosca è evidente che questo non e il momento di far trapelare una certa disponibilità al dialogo, le truppe russe infatti avanzano seppur lentamente nel Donbass con la tattica di conquistare, a colpi di artiglieria e attacchi aerei, villaggio dopo villaggio. Ieri il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk, ha descritto la situazione di Severodonetsk dove i soldati russi sono entrati nella città e infuriano gli scontri. Motuzyanyk ha spiegato che ' ora il nemico ha concentrato lì le sue massime riserve per raggiungere il confine della regione di Lugansk. Il loro principale obiettivo tattico ora è prendere il pieno controllo della città di Severodonetsk. Vogliono anche circondare Lysychansk'. L'arrivo di nuove armi dunque rischia di interrompere l'avanzata. Un'eventualità caldeggiata dal segretario di stato americano Blinken per il quale la priorità è ' respingere l'invasione' russa e consentire a Kiev di avere una posizione ' più forte' all'eventuale tavolo dei negoziati che ' potrebbe emergere'.

Una altra battaglia si combatte ed è quella del blocco dei porti sul mar nero che impedisce il traffico marittimo e soprattutto il trasporto di grano nel mondo. Sebbene se ne parli da giorni non ce un accordo in tal senso, ieri sempre Peskov ha precisato che ' tutti i capi di Stato e di governo, con cui si sono svolti i colloqui di recente, e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres hanno ricevuto da Putin spiegazioni dettagliate sul fatto che la Russia non ostacola il passaggio delle navi cariche di grano'.

Anzi a sentire Lavrov le difficoltà sarebbero da imputare a Kiev che avrebbe minato i porti principali e alle sanzioni che impediscono ai marittimi russi di attraccare negli scali europei.

La novità, anche se non sono stati forniti ulteriori dettagli, è quella di un aiuto turco nelle operazioni di sminamento.