ALMENO 13 VITTIME ( SETTE I BAMBINI)

L’esercito della giunta militare al potere in Myanmar ha bombardato una scuola a Tabayin, nella regione centro- settentrionale di Sagaing, causando la morte di 13 persone, inclusi sette bambini. È quanto denunciato da un amministratore scolastico e da operatori umanitari locali.

Il quotidiano britannico Guardian che cita la testimonianza del dirigente scolastico ha raccontato come mentre cercava di portare gli studenti in rifugi sicuri, due dei quattro elicotteri Mi- 35 governativi che sorvolavano la zona a nord del villaggio di Let Yet Kone, circa 110 km a nord- ovest di Mandalay, hanno iniziato ad attaccare.

Gli elicotteri hanno sparato con mitragliatrici e armi più pesanti contro la scuola, che ospita 240 studenti di classi diverse, dalla materna all’ottavo anno e si trova nel complesso del monastero buddista del villaggio.

Dal golpe di febbraio 2021 la giunta militare birmana ha progressivamente intensificato gli attacchi contro milizie etniche e insorti pro- democrazia in diverse aree del Paese. Saigang, in particolare, è stata teatro nei mesi scorsi di molteplici offensive dell’esercito birmano, che in diversi casi avrebbe dato alle fiamme interi villaggi, spingendo alla fuga circa mezzo milione di persone, secondo un rapporto pubblicato questo mese dal Fondo delle nazioni unite per l’infanzia ( Unicef). Se confermato, il bilancio dell’attacco di ieri è uno tra i più drammatici dalla recrudescenza delle violenze nel Paese. DSurissime le parole di Save the Children attiva nel Paese asiatico dal 1995, fornendo assistenza sanitaria alle centinaia di migliaia di bambini che vivono in povertà: «Siamo dalla notizia Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro figli o persone care in questo attacco - si legge in un comunicato diramat ieri - Chiediamo che venga rispettato il diritto internazionale umanitario e che i bambini e le scuole non vengano attaccati. Ancora una volta vediamo i bambini sopportare il peso del conflitto. Chiediamo ancora una volta che questa violenza cessi immediatamente e che i bambini e i civili siano protetti». «I capi di governo di tutto il mondo si riuniscono questa settimana a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato Hassan Noor, direttore per l’Asia di Save the Children - devono fare tutto ciò che è in loro potere perché o suoi autori paghino i lorocrimini»