KIEV, CHIESTO L’ERGASTOLO PER VADIM SHISHIMARIN

Ieri è stata ancora una giornata importante per la cruciale adesione di Finlandia e Svezia alla Nato. Il segretario generale Jens Stoltenberg si è detto fiducioso che i membri arriveranno a una rapida decisione. Una rapidità che cozza però con difficoltà di non poco conto.

In primis la contrarietà della Turchia che gioca su piu tavoli, ponendosi come mediatore tra russi e ucraini, e nello stesso tempo cerca di sfruttare l'occasione per rafforzare le sue sfere d'influenza geostrategica.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan infatti ha ha ribadito la sua posizione contro l'adesione di entrambi i paesi baltici i cui premier sono stati ricevuti da Biden, un macigno su tale strada visto che la Turchia è una nazione membro da lunga data dell'Alleanza atlantica. Ieri con un video su Twitter Erdogan e stato chiaro: ' la Nato prevede un sistema di Difesa e di sicurezza, e' inaccettabile per noi che vi facciano parte Paesi che sostengono organizzazioni terroristiche, no alla Finlandia e all'adesione della Svezia alla Nato'.

La minaccia è quella di porre il veto a causa dell ospitalità che le due nazioni nordiche offrono a i militanti curdi in esilio.

Stoltenberg, a parte la fiducia dimostrata, è impegnato in una difficile mediazione confidando nell'esperienza di trovare soluzioni ma si tratta di una situazione delicatissima. Erdogan infatti sembra essere in questa fase essenziale per mantenere in piedi brandelli di trattativa e conservare l'equilibrio in seno alla Nato. Ancora ieri il presidente turco ha ribadito che ' per quanto riguarda la guerra Russia- Ucraina, al momento stiamo seguendo una politica di equilibrio sia per quanto riguarda la Russia che l'Ucraina. In questa politica di equilibrio, non ho certamente intenzione di recidere i legami con Putin o con Zelensky.

Ho inviato da loro il mio rappresentante speciale e continueremo a farlo, perché lo scoppio di una nuova guerra mondiale non serve né alla nostra regione né al mondo'.

Intanto è continuato il processo a Kiev contro Vadim Shishimarin, il primo soldato russo accusato per crimini di guerra in Ucraina, ieri si e svolta una drammatica udienza durante la quale Shishimarin e stato messo a confronto con la vedova del civile di 62 anni ucciso proprio dai colpi esplosi dal sergente 21enne. I pubblici ministeri hanno chiesto l'ergastolo nonostante il soldato a sua difesa abbia dichiarato di essere stato minacciato da un suo commilitone se non avesse sparato. Sul banco degli imputati infatti vi sono altri due soldati russi, anche loro accusati di aver commesso crimini contro civili.

A Mariupol continua la conta di coloro che si sono arresi ai russi dopo la caduta dell'acciaieria Azovstal, i soldati ucraini che si sono arresi sarebbero, secondo stime di Mosca, 1730. Tra di loro anche il vice comandante e portavoce del Reggimento Azov, Svjatoslav Palamar ( Kalina), che avrebbe lasciato l'impianto mercoledì sera. Ma la fine dell ultima resistenza di Mariupol non ferma di certo la guerra come dimostrano i dieci civili morti, inclusi due bambini, in due città della regione ucraina di Donetsk nei bombardamenti degli ultimi due giorni.

Probabilmente sentendosi forte della conquista di Azovstal ieri Mosca si e detta pronta a riprendere i colloqui con l'Ucraina quando Kiev si dichiarerà altrettanto disponibile a farlo. La risposta è arrivata immediata: ' Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe. La società ucraina non è interessata a una nuova ' Minsk' e al ritorno della guerra tra pochi anni'.

Ma che qualcosa comincia scricchiolare nello schieramento europeo a sostegno di Kiev si intravede nelle parole pronunciate ieri dal cancelliere tedesco Scholz: ' viviamo ancora una volta una situazione in cui, quanto più grande è la pressione dall'esterno, tanto più coesa e decisa agisce la Unione europea'. Da quello che però trapela da Bruxelles proprio i tedeschi non sarebbero favorevoli ad un ingresso rapido dell'Ucraina nella Ue.

I SOLDATI UCRAINI MENTRE LASCIANO L’ACCIAIERIA ASSEDIATA AZOVSTAL A DESTRA MILITARI RUSSI PATTUGLIANO L’IMPIANTO METALLURGICO DI ILLICH IRON & STEEL WORKS

MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO