ANCHE IL CENTROSINISTRA SI DIVIDE SUL VOTO FRANCESE

Il risultato delle elezioni in Francia e la sfida al ballottaggio che vedrà impegnati Emmanuel Macron e Marine Le Pen si è presto trasformata in un duello tra “europeisti” e “sovranisti putiniani”. Del resto nello stesso solco interpretativo si erano inserite le vittorie di Orban e Vucic in Ungheria e Serbia.

Lo sfondo è dato dalla guerra in atto in Ucraina con l’aggressione messa in atto da Vladimir Putin che mette a dura prova l’equilibrio geopolitico in Europa.

Il segretario nazionale del Pd Enrico Letta è stato il più netto nell’interpretazione dei dati venuti fuori dalle urne, ma in realtà era stato chiarissimo già nelle giornate precedenti ammonendo sulla possibilità di una vittoria di Le Pen in Francia. «Se vince la Le Pen si sfascia l’Europa» aveva detto a Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Rai 3, mentre il primo turno delle presidenziali francesi era ancora in corso. Ad urne chiuse e dopo la diffusione dei primi risultai ufficiali, Letta ha rincarato la dose con un commento su Twitter che lascia poso spazio all’interpretazione. «In Francia ci sarà di nuovo un confronto tra europeismo e nazionalismo - le dichiarazioni di Letta - Noi tiferemo per l’europeismo, Putin per il nazionalismo». E se, ovviamente, non c’era alcun dubbio che il sostegno del Pd sarebbe andato al presidente uscente era meno scontato che Letta decidesse di estremizzare il confronto francese mettendoci in mezzo Putin. Un modo per allargare il solco con le forze sovraniste italiane e i loro leader Salvini, Berlusconi e Meloni che, per motivi diversi, sono in forte imbarazzo dopo la crisi internazionale scoppiata con la guerra in Ucraina. Le parole di Letta, però, sembrano essere così nette anche per andare a stanare eventuali posizioni ambigue all’interno delle forze del proprio campo e del M5s in particolare.

Da questo punto di vista sembrano interessanti le dichiarazioni rilasciate, a caldo, dall’ex premier Giuseppe Conte che è stato molto più prudente di Letta, precisando di non volere entrare “a gamba tesa” sulle elezioni francesi, smarcandosi di fatto dal Pd.

«Il Movimento - ha detto a Non è L’Arena - ha una visione complessiva distante da quella di Le Pen, perché stiamo parlando di una visione di una destra conservatrice.

Tuttavia sicuramente siamo anche noi molto sensibili a dei temi che sono stati posti anche dalla Le Pen. La sua crescita è dovuta al fatto che si è meno concentrata su un quadro internazionale, preferendo concentrarsi sul quadro interno, sulla sofferenza delle famiglie e delle imprese».