Anche il Papa fa sentire la sua voce sul clima. Lo fa nella prefazione al libro "Laudato sì Reader", che viene anticipata oggi dal Corriere della Sera alla vigilia della Cop26 di Glasgow. Nel libro attivisti dell’ambiente, ambasciatori, uomini e donne di Chiesa raccontano come l’encliclica Laudato si’ sia stata accolta in vari contesti del mondo. Il testo sarà disponibile dal 12 novembre in ebook e dal 20 novembre in formato cartaceo. Nella prefazione papa Francesco scrive: «Sei anni fa, ho pubblicato la lettera enciclica Laudato si’, sulla cura della casa comune, facendo appello a un nuovo dialogo condiviso sulla nostra casa comune — su come stiamo forgiando negativamente il futuro del nostro pianeta con il nostro comportamento irresponsabile. Sono lieto di vedere che l’enciclica ha avuto un impatto positivo sui nostri sforzi di prenderci cura della nostra casa comune nella Chiesa, nelle nostre comunità ecumeniche e interreligiose, nei circoli politici ed economici, nelle sfere educativa e culturale, e non solo». «Il recente passato - scrive papa Bergoglio - ci ha mostrato che sono soprattutto i nostri bambini ad aver capito la portata e l’enormità delle sfide che la società ha di fronte, specialmente la crisi climatica. Dobbiamo ascoltarli con cuori aperti. Dobbiamo seguire la loro guida perché sono saggi nonostante l’età. È il momento di sognare in grande, di ripensare le nostre priorità - a che cosa diamo valore, che cosa vogliamo, che cosa cerchiamo - e di ripianificare il nostro futuro, impegnandoci ad agire nella vita quotidiana in ciò che abbiamo sognato. È tempo di agire, e di agire insieme, è ora!» Papa Francesco nella prefazione a "Laudato sì Reader", scrive ancora: «Sei anni fa, ho pubblicato la lettera enciclica Laudato si’, sulla cura della casa comune, facendo appello a un nuovo dialogo condiviso sulla nostra casa comune — su come stiamo forgiando negativamente il futuro del nostro pianeta con il nostro comportamento irresponsabile. Sono lieto di vedere che l’enciclica ha avuto un impatto positivo sui nostri sforzi di prenderci cura della nostra casa comune nella Chiesa, nelle nostre comunità ecumeniche e interreligiose, nei circoli politici ed economici, nelle sfere educativa e culturale, e non solo. Quanto sono vere le parole del mio predecessore, Papa Benedetto XVI: "Le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso e viceversa" ( Caritas in veritate ,n. 51). Ciononostante, non dimentichiamo che le crisi sono anche finestre di opportunità: sono occasioni per riconoscere e imparare dagli errori del passato. L’attuale crisi dovrebbe farci trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare« (LS, n. 19). Sono anche per noi un tempo per cambiare marcia, per cambiare le cattive abitudini al fine di essere capaci di sognare, co-creare e agire insieme per realizzare futuri giusti ed equi. È ora di sviluppare una nuova forma di solidarietà universale che sia fondata sullafratellanza, sull’amore, sulla comprensione reciproca: una solidarietà che valorizzi le persone più del profitto, che cerchi nuovi modi d’intendere sviluppo e progresso. E così, la mia speranza e la mia preghiera è che non usciamo da questa crisi uguali a quando vi siamo entrati!», dice ancora il Papa.