L’ENCLAVE È STATA TEDESCA FINO AL 1945, POI PASSÒ SOTTO IL CONTROLLO SOVIETICO

Chissà che avrebbe detto Emmanuel Kant della situazione che sta vivendo in questo momento la sua Koenigsberg dove visse per tutta la vita e vi morì nel 1804. Certo non avrebbe potuto prevedere che la città avrebbe cambiato nome dopo la seconda guerra mondiale diventando Kaliningrad, l'enclave prima sovietica e ora appartenente alla Federazione Russa. Proprio in questo centro strategico si sta consumando una crisi che rischia di allargare il conflitto ucraino e coinvolgere la Nato. Il porto sul mar Baltico di Baltiysk ospita la sede della flotta russa della regione anche perché è l'unico praticamente senza ghiaccio. L'adesione di Svezia e Finlandia all'Alleanza Atlantica ha già acceso il fuoco di uno scontro potenziale, ora il blocco di molte merci verso il territorio russo attuato dalla Lituania in ottemperanza alle sanzioni Ue sta aggravando ancora di piu la situazione.

Molto dipende dalla posizione stessa di Kaliningrad, stretta tra la Polonia a sud e appunto la Lituania a nord e ad est. Fondata dai cavalieri teutonici nel 13° secolo. Divenne una delle città della Lega Anseatica e capitale della Prussia. La regione dunque fece parte della Germania fino all'annessione da parte dell'URSS nel 1945, durante il secondo conflitto mondiale vide aspri combattimenti e subì vaste distruzioni. La popolazione tedesca fu espulsa o fuggì dopo la fine della guerra.

Durante il periodo sovietico, tutto il territorio di Kaliningrad, ora amministrativamente parte della Federazione Russa, fu separata dal resto della madrepatria, per più di 300 km a est, dalle allora repubbliche sovietiche di Lituania, Lettonia e Bielorussia. Kaliningrad divenne una delle parti più militarizzate e chiuse dell'Unione Sovietica, l'esercito era il principale pilastro economico della regione in quegli anni.. Nel 2013, la Russia ha schierato missili balistici Iskander a corto raggio in grado di trasportare testate nucleari nella regione, secondo Mosca una risposta ai piani degli Usa di schierare un sistema di difesa missilistica balistica in Europa. Una zona con una così alta concentrazione di armamenti ha sempre costituito un motivo di attrito con la parte occidentale europea, da quando poi la Lituania ha aderito all'Ue è stato impossibile viaggiare tra l'enclave e il resto della Russia senza attraversare il territorio di almeno uno Stato dell'Unione. Le norme di transito dunque hanno sempre rappresentato uno scoglio per una normalizzazione dei rapporti tra est ed ovest. Nel periodo sovietico quasi tutta la produzione era basata sull'agricoltura ma con la caduta del comunismo il mercato e stato in gran parte smantellato con una crescita esponenziale della disoccupazione nelle zone rurali, la manodopera dunque si e riversata nell’economia illegale della droga gestita dalla criminalità organizzata.

Una situazione che le nuove autorità russe cercarono di risolvere concedendo uno status economico speciale e vantaggi fiscali destinati ad attirare investitori. L’operazione portò benefici alla regione in modo sostanziale. Per questo Kaliningrad ha visto un boom senza precedenti e nel 2007 è stato aperto un nuovo terminal aeroportuale da 45 milioni di dollari. Attraverso questa nuova via di trasporto sono aumentati gli scambi con i paesi della Ue come la produzione industriale. Uno sviluppo che si è interrotto con la crisi finanziaria globale del 2008- 2009 che ha colpito gravemente la regione, all'inizio del 2010 la disoccupazione era salita a oltre il 10%, considerevolmente superiore alla media russa.