ALMENO 36 MANIFESTANTI UCCISI IN 5 GIORNI DALLA POLIZIA

Le forze di sicurezza iraniane hanno arrestato diversi intellettuali e attivisti attivisti della società civile, tra i più noti ci sono Majid Tavakoli, e la giornalista Niloofar Hamedi, che ha svolto un ruolo chiave nel denunciare il caso della giovane Mahsa Amini, la cui morte in mano della polizia morale ha scatenato proteste a livello nazionale. Gli arresti arrivano mentre si intensificano le proteste per Aminin, morta il 16 settembre tre giorni dopo essere stato arrestato perchè non indossava correttamente il velo sul capo, obbligatorio per tutte le donne in Iran. Le autorità stanno reprimendo con forza le manifestazioni: secondo le organizzazioni per i diritti umani, sono almeno 36 le persone rimaste uccise finora, con la polizia che in moti casi sta usando proiettili veri contro la folla. Tavakoli - più volte imprigionato negli ultimi anni, dopo le contestate elezioni presidenziali del 2009 - è stato arrestato nella notte a casa sua, ha denunciato suo fratello Mohsen su Twitter. Un altro attivista di spicco, il blogger Hossein Ronaghi, stava rilasciando un’intervista al canale londinese Iran International quando gli agenti di sicurezza hanno fatto irruzione nella sua abitazione; l’uomo è riuscito a fuggire e ha poi pubblicato un videomessaggio da una località sconosciuta. Arrestata anche Niloofar Hamedi, che lavora per il giornale riformista Shargh, la prima a dare notizia della morte di Amini. Anche la fotoreporter Yalda Moayeri è stata arrestata questa settimana mentre copriva le proteste a Teheran, secondo quanto riferito dal Comitato per la protezione dei giornalisti ( Cpj). «Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente tutti i giornalisti arrestati perchè hanno coperto la morte di Mahsa Amini e delle proteste che ne sono seguite», ha affermato il coordinatore del programma del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa, Sherif Mansour.

È intanto salito a 26 morti, tra manifestanti e poliziotti, il bilancio ufficiale delle proteste sper Mahsa Amini. Lo riferisce la Tv di Stato. Secondo il Centro per i diritti umani in Iran ( Chri), i morti sarebbero invece almeno 36.