Ciò che non ha fatto il Parlamento, non approvando la step child adoption, lo sta facendo la vita reale, complici in questo caso tribunali e Suprema Corte. La sentenza della prima sezione civile della Cassazione, che ha riconosciuto il diritto della partner di adottare la figlia della compagna, è sicuramente un importante passo avanti fatto peraltro per “il preminente interesse del minore”. L’adozione all’interno di una coppia di donne è controversa, ma è una scelta che il senso comune ha recepito con maggiore facilità. Diverso è il discorso quando si tratta di due padri, anche quando uno dei due è il padre biologico. In quel caso scattano dubbi, diffidenze: prevale l’idea che se due madri se la possano cavare, uno o due padri non siano sufficienti. E’ però un’idea di paternità legata al passato, a un rapporto padre e figlio che in questi anni è molto mutato. Non a caso uno dei temi scelti per l’esame di maturità affronta questa relazione che viene da lontano, ma che non è immutabile, non è fissata una volta per sempre. Oggi gli uomini, etero o omo, sono cambiati. O meglio, molti di loro lo sono. E sono cambiati anche come padri. A volte in maniera forse un po’ dispregiativa, li chiamano “mammi” a voler sottolineare che assolvono compiti e ruoli tradizionalmente affidati alle donne. Sono in genere compiti di cura, di educazione, ma anche di presenza e di relazione fisica con il proprio figlio. Anche gli uomini, anche i padri non hanno paura ad abbracciare, a mostrare la loro affettività. Prima era più difficile, meno immediato. Adesso la paternità è cambiata, ma è cambiata anche la maternità. In queste amministrative, Giorgia Meloni ha fatto la campagna elettorale pur essendo incita, mentre la neo sindaca di Torino Chiara Appendino l’ha affrontata pochi mesi dopo la nascita del figlio. Madri presenti, ma non più come una volta, anche perché accanto hanno compagni che assolvono ruoli prima affidati solo alle donne. Alcuni studiosi considerano la trasformazione una perdita di identità che avrebbe ripercussioni negative sull’educazione. Ma è una teoria che viene smentita dai racconti di padri e figli felici perché hanno potuto vivere un nuovo rapporto fuori dagli schemi. La step child adoption per le coppie gay rientra in questa grande mutazione di cui non si deve aver paura: nuove forme di genitorialità che esistono, vanno raccontate, riconosciute, senza pregiudizi. La sentenza della Cassazione va in questa direzione: un passo avanti che va accolto al più presto anche dal punto legislativo.