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«Per vincere c'è bisogno di tutte le anime del centrodestra. La penso come Berlusconi, Forza Italia ha valori forti e attualissimi che vanno rilanciati con idee e anche persone nuove, ma senza escludere chi c'era prima. Il progetto iniziale di Parisi era quello di allargare il partito, non di fare un soggetto politico diverso. In ogni caso se riuscirà ad allargare il perimetro dei consensi del centrodestra, lo valuterò come un risultato utile. Renzi? Se dovesse lasciare Palazzo Chigi, l'Italia se ne farà una ragione». Parla Stefania Prestigiacomo, deputata di Forza Italia, azzurra della prima ora.Onorevole Prestigiacomo, non solo da ex ministro dei governi Berlusconi ma soprattutto da esponente azzurra degli esordi - lei fu la prima "speaker" donna del Congresso di Assago nel '98 - come giudica le fibrillazioni del centrodestra proprio alla vigilia del referendum, iniziate lo scorso fine settimana con la autocandidatura di Matteo Salvini alla leadership?Siamo a un referendum sul quale il centrodestra ha ritrovano la piena compattezza attorno al No a questa riforma costituzionale pasticciata e con aspetti autoritari. Le fibrillazioni si spiegano con le previsioni di vittoria del No e quindi con la possibilità di riaprire i giochi politici nel Paese, avvicinandosi a nuove elezioni. È fisiologico credo che Salvini e gli altri leader del centrodestra si "posizionino" in vista di una nuova competizione elettorale che potrebbe essere preannunziata dalla sconfitta di Renzi il 4 dicembre. Oggi (ieri, ndr) è nato il nuovo movimento, o partito, di Stefano Parisi, per il quale lei aveva speso parole di apprezzamento. Come giudica questa mossa e come vede il "divorzio" tra lui e Berlusconi? Si ritroveranno o no?Il progetto iniziale sul quale Stefano Parisi aveva lavorato con Forza Italia era quello di allargare il partito e recuperare consensi, non quello di un nuovo soggetto politico diverso da Forza Italia. In ogni caso se Parisi riuscirà ad ampliare il perimetro dei consensi del centrodestra, lo valuterò come un risultato utile di una competizione elettorale che avrà come posta la guida del Paese. Parisi dice che Forza Italia così non va. Lei che opinione ha?La penso come Berlusconi. Forza Italia ha valori forti e attualissimi che vanno rilanciati con idee e anche con persone nuove. Non bisogna escludere chi c'era prima, occorre avere la capacità di aggiungere idee a idee, entusiasmo a esperienza. Occorre ricollegare Forza Italia con la parte più giovane e dinamica della società senza farle perdere il consenso del tradizionale elettorato moderato.Cosa accadrà in caso di vittoria del No, per il quale Berlusconi ha suonato la carica al partito? Renzi deve andare a casa dopo la legge elettorale oppure governo tecnico?Renzi ha reso lui questa consultazione un referendum sulla sua persona e sul suo Governo e mi pare che nelle ultime settimane stia tornando a usare i toni dei mesi scorsi, tipo "dopo di me il diluvio". Se, come spero, vincerà il No il Presidente del Consiglio trarrà le sue conclusioni, quindi sarà il Capo dello Stato a valutare la situazione e assumere le decisioni opportune. Certamente bisognerà rimettere mano alla legge elettorale pensata per l'architettura costituzionale prevista dalla riforma e di fatto inapplicabile con il vecchio assetto costituzionale.Come giudica la mossa di Renzi che ha bocciato l'ipotesi di governo tecnico e di fatto ha ribadito che in caso di sconfitta lui lascia?Una mossa elettorale per mettere pressione sul Paese, per prefigurare chissà quale cataclisma in caso di vittoria del No. E comunque se Renzi dovesse lasciare Palazzo Chigi, l'Italia se ne farà una ragione; mi verrebbe da dire #matteostaisereno.Ora la Ue gli ha dato una proroga sulla legge di Bilancio. Aspettano il referendum? Qualcuno ci vede un favore al premier.Guardi io non sono convinta che l'Europa sia con Renzi, l'Unione Europa è con se stessa, con il suo potere burocratico, con la sua alterigia di segare con la matita rossa gli errori dei paesi, Germania a parte ovviamente. Inoltre mi pare che lo spread stia di nuovo salendo. Mi ricorda un altro periodo?Berlusconi si è rimesso al centro dei giochi con il ruolo di leader dell'opposizione responsabile, insomma quella non antisistema, auspicando che Salvini stia con lui e non con i populisti. Lei come vede il futuro del centrodestra?Io lo vedo bene se saremo in grado di essere compatti e offrire al Paese un progetto di sviluppo serio. Non si vincono le elezioni sulla paura, si vincono se si riesce a dare agli italiani la fiducia in un futuro migliore per sé e per i propri figli. È quello che Berlusconi per tre volte è riuscito a fare vincendo, praticamente da solo le elezioni. Certamente c'è bisogno di tutte le anime del centrodestra Coalizione oppure si va da soli con una legge proporzionale?Poiché si era immaginato un sistema bipolare che oggi non esiste più, credo che sia necessaria una riflessione anche sulla legge elettorale per assicurare margini di governabilità in un Parlamento sostanzialmente tripolare. Ma di questo si comincerà a discutere dal 5 dicembre, anche alla luce dell'esito referendario.