L’ennesima batosta alle urne rimediata in Molise dal centrosinistra, stavolta in alleanza, alimenta il dibattito interno a Pd e M5S che sono costretti a prendere atto del fallimento di un cartello elettorale che evidentemente non ha convinto i cittadini. Nel Pd si fa perfino fatica a commentare l’esito del voto e la segretaria Elly Schlein sembra nuovamente accerchiata dalle correnti che cominciano a mordere il freno e a protestare per il nuovo corso eccessivamente movimentista. Abbiamo fatto il punto con il filosofo Massimo Cacciari.

Che analisi fa dell’esito del voto in Molise? Si aspettava una sconfitta del candidato di Pd e M5S nelle proporzioni in cui è maturata?

Non mi pare che ci sia niente di sorprendente nell’esito del voto in Molise. Si è avuta la conferma dei risultati della precedente tornata elettorale. Le alleanze, com’è noto a tutti o sono alleanze nel senso vero del termine, delle vere e proprie intese che hanno una qualche base programmatica e allora possono pagare in termini di consenso, altrimenti non capisco perché se l’elettore le trova posticce e senza alcun fondamento reale dovrebbe sceglierle.

Secondo lei perché l’elettore del Molise ha trovato posticcia l’intesa del centrosinistra?

Si tratta di un’alleanza evidentemente posticcia, perché nessuno capisce su cosa Pd e M5S abbiano elaborato la propria intesa. Sono due forze politiche che non hanno mai costruito un accordo politico reale su temi fondamentali come il lavoro, sulle politiche sociali o sulla guerra.

Però le proporzioni della sconfitta sono davvero ampie e il M5S sembra correre verso il tracollo anche in una Regione meridionale. Come se lo spiega?

Il M5S è da tempo in caduta libera. Vorrei ricordare poi che, anche nel momento del suo massimo splendore, ha sempre raccolto pochi voti alle elezioni amministrative e regionali. Adesso che anche in termini di consenso generare vale un terzo rispetto ad allora in questo tipo di elezione praticamente scompare. Basta un semplice calcolo aritmetico per capirlo.

Ci sono delle responsabilità della segretaria Schlein nel mancato successo alle regionali?

Assolutamente no. Cosa avrebbe mai potuto fare Elly Schlein appena eletta rispetto ad un trend che dura da tantissimi anni. Non vedo nessuna responsabilità della nuova segretaria, che già arriva dalla luna per conto suo, e poi si trova in un partito come il Pd ridotto ai minimi termini dopo le esperienze degli ultimi 15 anni. Ritengo Schlein completamente innocente.

La segretaria rischia adesso di trovarsi accerchiata dalle correnti che iniziano a criticare lo spostamento a sinistra dell’asse del partito?

Guardi credo che nel Pd siano capaci di commettere ulteriori suicidi e di ammazzare anche un uomo morto. Quindi potrebbero tranquillamente scagliarsi contro una segretaria appena eletta che, nel bene o nel male, è donna, è giovane e rappresenta il rinnovamento. Non si può per nulla escludere che possano decidere di completare il proprio automassacro.

Nella debacle del M5s invece vede una debolezza della leadership di Giuseppe Conte?

Ma cosa vuole che possa fare Conte dopo l’esperienza di governo? Non può di certo mettersi a fare il Grillo e, del resto, anche lo stesso Grillo ha pochi margini di manovra. Dovrebbe mettersi a rifare le scene di 15 anni fa e nessuno lo seguirebbe. Anche per Conte si tratta di inventarsi qualcosa e non è semplice in questa fase riuscire ad elaborare qualcosa di appetibile.

Non intravede quindi nessun percorso per riuscire a superare questa fase di stallo determinatasi dopo la caduta del governo Draghi?

L’unica strada che avrebbero i leader del centrosinistra sarebbe quella di sedersi intorno a un tavolo e costruire una linea diversa alternativa rispetto a quella del governo, mettendo in campo un’opposizione comune su temi fondamentali e ne avrebbero anche. Se poi non riescono ad assumere un atteggiamento comune nei confronti della guerra e dei suoi effetti sulla nostra economia e sulla stessa possibilità di realizzare politiche per migliorare servizi e diritti, non possono fare altro che continuare a chiacchierare sul generico e prendere parte a qualche gay pride.

Schlein sul futuro delle alleanze a sinistra ha glissato e detto che le interessa recuperare un’alleanza con i cittadini…

E cosa altro dovrebbe fare un partito se non ricercare un accordo con i cittadini? Sono banalità sconcertanti… quando un leader politico cade in banalità di questo genere è disarmante, mi pare equivalente ad affermare che un partito preferisca prendere molti voti piuttosto che non prenderne nessuno.

Non esiste dunque nessuna alternativa reale al governo di centrodestra e allo strapotere della coalizione che lo sostiene?

Al momento non esiste un’alternativa a questo governo di destra, perché di centro non vedo proprio nulla nell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Si tratta, però, di un governo e di una destra pieni di contraddizioni che può scoppiare in qualsiasi momento, ma per conto suo e non certo per un’azione dell’opposizione che lo faccia deflagrare.