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Noboa, presidente dell'Ecuador
Il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha raggiunto l’Italia in visita di Stato. Quest’anno ricorre il 125° anniversario delle relazioni diplomatiche tra il nostro Paese e l’Ecuador. Ieri, Noboa ha incontrato la premier Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il tutto all’insegna di un «dialogo strategico» per cogliere nuove opportunità volte allo sviluppo economico e al rafforzamento della collaborazione tra i due Paesi.
Presidente Noboa, la sua visita in Italia contribuirà a rafforzare i già solidi rapporti tra Italia ed Ecuador?
La visita in Italia non solo riafferma i legami storici che ci uniscono, ma dimostra anche che le relazioni bilaterali si stanno muovendo verso una nuova fase di cooperazione strategica. L’Italia è sempre stata per noi un Paese fratello e un partner chiave. Da qui l’importanza di rafforzare i nostri legami politici, promuovere nuovi investimenti e ampliare gli accordi di cooperazione nei settori della sicurezza, delle migrazioni, dell’istruzione e della tecnologia. L’Ecuador si sta muovendo a passi decisi verso un modello di sviluppo moderno, sicuro e sostenibile. Vogliamo, dunque, che l’Italia faccia parte di questa nuova fase per il mio Paese.
Sono stati discussi numerosi temi con i rappresentanti delle istituzioni italiane?
La mia visita è stata finalizzata al raggiungimento di risultati concreti per lo sviluppo dell’Ecuador e per il rafforzamento delle relazioni bilaterali. Tra gli argomenti che condividiamo con le autorità governative ci sono, per esempio, la sicurezza e la lotta alla criminalità organizzata transnazionale. Oltre al commercio, esiste la possibilità di una cooperazione tecnica, basata prima di tutto sulla formazione. Per quanto riguarda il settore imprenditoriale, vorrei che l'Ecuador fosse riconosciuto come un partner per gli investimenti affidabile e attraente. Disponiamo di un portafoglio di progetti in settori chiave: infrastrutture, energia, turismo, agroalimentare, tecnologia e innovazione. Inoltre, i potenziali investitori possono stare tranquilli. L’Ecuador offre sicurezza giuridica e incentivi per gli investimenti esteri diretti.
C'è qualche dossier sul quale sta lavorando in modo particolare?
Durante un incontro con la comunità di migranti in Europa, una giovane ecuadoriana si è avvicinata a me al termine dell’evento e mi ha detto: “Presidente, sono emigrata per necessità. Tuttavia, il mio sogno è tornare in Ecuador'. Questa frase riassume ciò che provano molti dei miei connazionali: amore per la loro terra e una profonda speranza di tornare in un nuovo Ecuador. Stiamo lavorando alacremente per questo. Il mio impegno è quello di costruire un Paese in cui nessun ecuadoriano debba emigrare per necessità, con la certezza che il suo presidente stia lavorando per ognuno di loro per restituire ciò che altri gli hanno tolto.
Lei è un convinto sostenitore delle relazioni tra Ecuador ed Europa. Una collaborazione che va oltre le distanze?
Stiamo lavorando con diversi Paesi in Europa, ma anche in altri continenti, su accordi di cooperazione economica e sulla sicurezza. L'Ecuador diversifica i propri partner strategici internazionali, promuovendo ambienti attraenti, trasparenti e affidabili per gli investimenti esteri. Vogliamo consolidare gli accordi che vanno a vantaggio dei nostri cittadini e oggi si stanno concretizzando.
La recente cattura del narcotrafficante Adolfo Macías Villamar, noto come “Fito”, dimostra la grande attenzione dell’Ecuador nella lotta al traffico internazionale di stupefacenti e alla criminalità organizzata. È stata tracciata una rotta precisa dalla sua presidenza?
Recupereremo il Paese con un impegno senza tregua, senza riposo, finché la pace non sarà restituita a tutti gli ecuadoriani. Il tasso di omicidi nel mese di giugno mostra un calo significativo. Dall’inizio dell’anno fino a oggi in Ecuador si sono verificati 518 omicidi. È il risultato di un solido lavoro di intelligence, investigativo e preventivo. Il governo nazionale ha classificato 19 persone come “obiettivi di alto valore” da assicurare alla giustizia e fino a oggi ne sono state catturate 9. Affrontiamo con tutte le nostre forze le minacce provenienti dalla criminalità organizzata. Stiamo vedendo i primi risultati attraverso le leggi che abbiamo approvato. Il lavoro del “Blocco per la sicurezza” ( composto da esercito e polizia, ndr) è stato sistematico con un contrasto concreto alle attività illecite della criminalità organizzata.
L’Italia collabora attivamente con le autorità ecuadoriane nella lotta alla criminalità organizzata. Un gioco di squadra su scala globale?
La criminalità organizzata e il narcotraffico non conoscono confini. Questa cooperazione riflette uno sforzo internazionale congiunto per affrontare minacce comuni, come il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e le mafie transnazionali. L'Ecuador ha un obiettivo chiaro: collaborare con tutti gli Stati per combattere la criminalità organizzata. Abbiamo una lunga e duratura amicizia con l'Italia. Ogni volta che ne ho l’opportunità, incontro i vostri rappresentanti istituzionali alla ricerca di alleanze e di cooperazione. Il nostro desiderio è che queste relazioni diventino molto più forti. Solo insieme possiamo affrontare certe sfide, perché il narcotraffico e la criminalità organizzata sono i nostri nemici comuni. La cooperazione internazionale è l'unica soluzione per combatterli e sconfiggerli.