La nuova linea indicata da Matteo Renzi per Italia viva, ha scatenato la tempesta all’interno della “tenda riformista” che ancora non era stata neanche puntellata. Azione e Carlo Calenda hanno rispedito al mittente ogni ipotesi di campo largo e abbandonato Giani in vista delle prossime regionali in Toscana. Un asse con i Cinque Stelle, che per Renzi costituisce un passaggio inevitabile per costruire una reale alternativa di governo al centrodestra, non convince Calenda a nessun livello, con conseguenze al momento imprevedibili sui prossimi appuntamenti elettorali, compresa la Calabria dove il “campo larghissimo” sembrava ad un passo. Ne abbiamo discusso con il deputato e vicesegretario di Azione Ettore Rosato.

Renzi ha dettato la nuova linea di Iv dalla sua newsletter indicando, l’alleanza con i Cinque Stelle come unica strada che abbia senso per il futuro dell’area riformista. Che ne pensa?

Abbia senso per fare cosa? Penso che intanto si debbano fare delle differenze tra le alleanze per le politiche e per le amministrative o le regionali. L’unico punto di partenza possibile è quello di avere un programma condiviso e che sia chiaro per gli elettori cosa si vuole realizzare. Sicuramente su alcuni temi sono possibili mediazioni, su altri no. A livello nazionale non possiamo trovare alcun tipo di mediazione tra chi vuole il nucleare e chi non lo vuole, tra chi vuole le infrastrutture e chi no, tra chi sta con l’Ucraina e chi è contro l’Ucraina, tra chi vuole meccanismi che premino la libertà di impresa e chi vuole politiche assistenziali. Se Renzi ha deciso che Iv possa trovare mediazioni su questi temi per far parte del campo largo avrà fatto le sue valutazioni anche sul piano programmatico. Per noi il campo largo diventa incompatibile soprattutto con questo Pd che è a trazione a Cinque Stelle.

Le ricadute sulle prossime regionali sembrano evidenti. Per la Toscana Calenda è stato chiaro…

Sulla base dei programmi presentati in Toscana siamo davanti a scelte stupefacenti che vanno in discontinuità con quanto sostenuto fino ad ora. Senza neanche particolari motivi di ritorno elettorale considerando che non era necessario inseguire i Cinque Stelle per ottenere la vittoria di Giani.

E in Calabria, invece, dove sembrava a un passo il campo larghissimo con Azione che ha abbandonato Occhiuto? Con Tridico padre del reddito di cittadinanza non c’è il rischio di politiche assistenziali?

Guardi il reddito cittadinanza a livello regionale non vuol dire nulla. Non ci sono i soldi per realizzare il reddito di cittadinanza nelle regioni, così per come era stato inteso a livello nazionale. E poi Azione non è contraria in genere a strumenti di sostegno alle classi sociali più in difficoltà. Ma un conto sono misure di sostegno, altro sono misure che premiano chi non lavora.

Si prospettano, dunque, alleanze a macchia di leopardo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali…

E non c’è niente di male. Se torniamo alle ultime elezioni europee, quando nella stessa giornata di voto si votò anche per diverse amministrative, gli elettori hanno scelto un partito nazionale e un partito diverso a livello locale. Perché si scegli in base ai programmi, al sindaco e alla sua capacità di amministrare. È una cosa normale e se lo fa il cittadino lo può fare anche un partito.

Ma se si guarda alle politiche correndo in ordine sparso il rischio è quello di non riuscire a creare un’alternativa al centrodestra. O no?

Noi ci consideriamo alternativi a questo sistema bipolare che sta allontanando gli elettori dalle urne e dalle Istituzioni. Un sistema che, come si nota sempre di più, continua polarizzarsi verso gli estremi con la corsa a sinistra a rincorrere il Movimento Cinque Stelle e Fratoianni da un lato, mentre dall’altro emerge come leadership la figura del generale Vannacci. Crediamo che si possa realizzare un altro sistema che possa fare in modo di riavvicinare gli elettori alla politica. Nel frattempo, con la nostra linea approviamo le proposte del governo quando ci sembrano sensate e nell’interesse della cittadinanza, così come si schieriamo con l’opposizione quando ne condividiamo le posizioni. Rifuggiamo quindi ogni tipo di atteggiamento ideologico.

Non accetterete l’invito di Renzi alla Lepolda…

La Leopolda è sempre un bellissimo appuntamento, poi c’è la politica. La nostra scelta è di non stare nel campo largo che continua a fare solo danni.

La politica è andata in confusione anche sulla vicenda vaccini. L’azzeramento della Commissione nazionale vaccini come lo valuta?

C’è stata una gran confusione che non aiuta a gestire questi temi che dovrebbero essere affidati alla ricerca scientifica e non alla fantasia di alcuni politici. Quindi Schillaci ha fatto male a nominarla a e adesso ha rimediato all’errore. Credo che ancora più criticabile sia il nostro atteggiamento nei confronti dell’Oms: stiamo abbandonando tutti i tavoli dell’Oms in cui si decide il futuro della salute a livello mondiale spostandoci pericolosamente verso posizioni antiscientifiche.