Determinazione, passione per il proprio lavoro e competenza. Sono i tratti distintivi di Maria Annunziata (amministrativista e cassazionista del Foro di Salerno), che prima di diventare presidente di Cassa Forense ha potuto conoscere a fondo l’ente di previdenza e assistenza degli avvocati come consigliera di amministrazione. Un lavoro che nasce da lontano per tagliare traguardi sempre più ambiziosi.

Presidente Annunziata, lei è la prima donna alla guida di Cassa Forense. Un risultato importante frutto di un impegno senza sosta nell’Ente previdenziale e assistenziale degli avvocati?

La mia elezione alla guida di Cassa Forense segna certamente un passo importante nel riconoscimento dell’equa rappresentanza e del rispetto della diversità di genere. La mia presidenza spero serva anche da stimolo a tutte le donne, affinché, con determinazione e sana competizione, non abbiano timore nell’affrontare sfide importanti. Sono grata alle 17 colleghe e ai 62 colleghi delegati, che già nel 2021 mi hanno eletta Consigliera di amministrazione e poi mi hanno scelta come presidente di Cassa Forense. Una netta maggioranza di uomini hanno contribuito alla mia elezione, segno che gli steccati culturali e sociali risultano oggi notevolmente attenuati, grazie anche e soprattutto alle tante iniziative, alle battaglie compiute negli anni e alle diverse sensibilità di genere che volgono sempre di più verso percorsi condivisi. Ma mi faccia aggiungere un’altra riflessione.

Prego, dica pure…

La fiducia la si costruisce con gesti semplici, evitando contrapposizioni di principio, ma con la giusta determinazione e consapevolezza che la parità vada intesa come uguaglianza in termini di opportunità, nel rispetto delle diverse sensibilità che, con la corretta coniugazione, siano in grado di creare le giuste sinergie. Con le colleghe e i colleghi del Consiglio di amministrazione, ma soprattutto con le delegate e i delegati, proseguirò il percorso già avviato nella precedente consiliatura con una squadra che ha ben retto le difficoltà e le criticità legate alla necessità di approvare la nota riforma della previdenza. Una squadra che ha dimostrato, sotto la guida di Valter Militi, di saper compiere scelte anche difficili, ma ritenute corrette e giuste. Una squadra, oggi, che sarà sempre più orientata alla individuazione di percorsi di crescita, con un costante impegno sulla promozione di iniziative orientate allo sviluppo professionale- economico e sulla sostenibilità del sistema nel suo complesso.

Quale obiettivo si prefigge nei suoi primi 100 giorni di presidenza?

La sfida è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra continuità e innovazione, potenziando tutto ciò che è stato già fatto, ma cercando di tracciare nuovi perimetri, individuando ulteriori misure che possano essere di aiuto e sostegno ad una categoria evidentemente in crisi. Cassa Forense, come è noto, soggiace a specifici vincoli e controlli che esercitano i tre ministeri vigilanti, Lavoro, Giustizia, MEF, e, pertanto, qualsiasi iniziativa, sia in termini previdenziali che assistenziali, va sottoposta al vaglio dei menzionati Organi di controllo.

Tutto ciò che potremo fare, soprattutto in termini di welfare, non sarà completamente satisfattivo e perciò, per individuare percorsi strutturati, adeguati ai mutamenti sociali ed economici, saranno necessarie le giuste sinergie con tutte le componenti dell’avvocatura e delle istituzioni. Se, con in nostri investimenti nell’economia reale, contribuiamo alla crescita del Sistema Paese, quello stesso Sistema dovrà ritenerci parte integrante, individuando le corrette, legittime, giuste e concrete misure che possano favorire lo sviluppo e la crescita professionale. Non possiamo essere considerati solo come una pubblica amministrazione a geometrie variabili ma vi è più che mai la necessità di interventi legislativi idonei. Senza tralasciare altre sfide.

Quali?

Dal punto di vista strutturale, nell’immediato, ci attende la sfida organizzativa di attuare la riforma previdenziale che ha previsto il passaggio dal 1° gennaio 2025 al sistema di calcolo contributivo pro- rata per tutti i professionisti, come già fatto da tempo da altre Casse di previdenza. Questo significa che i vecchi iscritti avranno una quota di pensione calcolata con il sistema retributivo, fino al 31 dicembre 2024, e una quota con il sistema contributivo, dal 2025 in poi, mentre i nuovi iscritti avranno solo una quota contributiva. Abbiamo avviato il processo di riorganizzazione interna dell’ente e delle procedure, prestando particolare attenzione ai profili di compliance e controllo dei rischi.

Ci saranno interventi anche sul fronte dell’assistenza?

Certo. Siamo impegnati a rendere più duttili e snelle le procedure per l’accesso alle varie misure, contemperando le prescrizioni regolamentari con una maggiore assistenza procedurale agli iscritti. La nostra attenzione sarà volta innanzitutto a favorire ed implementare le misure finalizzate alla tutela della salute, mediante la rivisitazione dell’attuale polizza sanitaria, l’implementazione di iniziative di prevenzione sanitaria sul territorio, l’assistenza alle colleghe e ai colleghi in condizioni di particolare fragilità.

Inoltre, un’attenzione particolare sarà riservata alla “formazione” in tutte le possibili declinazioni, da destinare a tutta l’avvocatura, attraverso master e corsi altamente professionali, idonei a fornire i necessari strumenti per affrontare le nuove sfide che il mercato richiede. La concretezza è data dalla consapevolezza del ciò che si può fare e, per questo motivo, pur nei limiti della mission specifica del nostro ente, proveremo tutti insieme a dare tutto ciò che si potrà dare.