Vladimir Putin, nonostante l’immagine di uomo di ghiaccio e il machismo politico che incarna, ha paura dei fiori. Ha paura dei fiori che migliaia di suoi connazionali stanno deponendo in tante città russe per ricordare Alexei Navalny. Dal 16 febbraio a ieri circa 400 persone sono state arrestate per aver voluto omaggiare il più importante oppositore di Putin, morto nella colonia penale di Kharp il 16 febbraio. Le accuse mosse alle persone fermate in questi giorni, come spiega l’avvocata Svetlana Belyaeva di OVD-Info, organizzazione che si occupa della difesa dei diritti umani, sono fantasiose e si agganciano ad una normativa complicata, costruita nel corso degli anni per reprimere il dissenso. «Ormai non dormo da due giorni», dice al Dubbio Svetlana Belyaeva. L’avvocata assiste decine di persone arrestate tra sabato e domenica a San Pietroburgo, dopo aver lasciato un fiore o acceso un lumino in ricordo di Navalny. «Non so dire – aggiunge - se il periodo che stiamo vivendo possa essere considerato il peggiore della storia della Russia. Non ci sono quasi più diritti e tra la gente c’è molta paura. Certo, mi piacerebbe credere che il momento più buio sia prima dell'alba, ma mi piacerebbe anche vedere l'alba». OVD-Info ha pubblicato sul proprio sito internet l’elenco delle persone arrestate e alcuni consigli in caso di trasferimento in carcere.

Avvocata Belyaeva, quali notizie arrivano da San Pietroburgo e Mosca dopo le iniziative spontanee per ricordare Alexei Navalny?

Il maggior numero di arresti è avvenuto a Mosca e a San Pietroburgo. A San Pietroburgo ci sono stati più arresti rispetto a Mosca. È importante precisare che le iniziative alle quali stiamo assistendo non si possono definire manifestazioni, cortei o raduni. La gente camminava semplicemente per deporre fiori in memoria di Navalny. A San Pietroburgo sono stati lasciati fiori sulla "Pietra Solovetsky", un monumento dedicato alle vittime delle repressioni dell'era sovietica, e nei pressi di una scultura di Mikhail Shemyakin sull'argine Voskresenskaya della Neva, di fronte alla famosa prigione “Croci”. Si tratta di luoghi dal grande valore simbolico.

In Russia basta un fiore per essere arrestato? Quali reati vengono contestati?

Hanno arrestato le persone sia con un fiore sia senza un fiore. La polizia ha ritenuto che non si trattasse di una coincidenza in merito alla presenza di persone che si trovavano in determinati luoghi e a una certa ora. Nel nostro ordinamento esistono reati penali e illeciti amministrativi. Finora, le persone sono state arrestate ai sensi della parte prima dell'articolo 20.2.2 del codice degli illeciti amministrativi, che si riferisce, per esempio, ai casi di presenze simultanee di più cittadini in luoghi pubblici senza che ci sia una manifestazione pubblica, presenze che possono colpire l’ordine pubblico, interrompere il funzionamento o la sicurezza di strutture fondamentali. È difficile per chi non è russo comprendere una simile costruzione giuridica. Tanti cittadini nei giorni scorsi sono andati dove c’era molta gente, ma si trattava di eventi spontanei, non organizzati per i quali non era prevista una autorizzazione. La polizia scrive nei suoi rapporti di aver chiesto di lasciare i luoghi in cui si verificavano assembramenti, ma gli inviti sono stati disattesi. La maggior parte delle persone non poteva immaginare che una passeggiata avrebbe comportato l’arresto.

Il diritto di difesa è adeguatamente garantito in questo contesto?

I difensori che assistono le persone arrestate vengono ostacolati in ogni modo possibile, prima di tutto perché la presenza obbligatoria dell'avvocato è prevista solo nei procedimenti penali, ma non in quelli amministrativi. Agli avvocati si cerca di impedire in ogni modo l’ingresso nei dipartimenti di polizia e poi nei tribunali. L'atteggiamento nei confronti di noi avvocati è a dir poco riprovevole. Ho spesso sentito dire che aiutiamo i nemici della Russia in cambio di denaro. A tal proposito, non esiste un'unica posizione tra gli avvocati. Più di una volta ho riscontrato che i miei colleghi parlano in modo molto imparziale sia di coloro che partecipano alle proteste sia di coloro che li difendono. Se la protezione in questi casi fosse garantita dalla legge, allora, ovviamente, sarebbe più facile.

Le persone arrestate in questi giorni hanno subito violenze?

La violenza fisica, sotto forma di percosse, non è stata usata contro i detenuti, sebbene ci siano stati casi del genere. C'è una forte pressione psicologica. A volte alle persone arrestate non vengono consegnati cibo, acqua o gli oggetti che avevano quando sono state fermate. Ad uno dei miei assistiti, per esempio, non è stato riconsegnato il giaccone ed è rimasto al gelo in cella tutta la notte. Gli è stato dato del pane secco, senza acqua. L'ho scoperto solo la mattina, quando sono andata a trovarlo. A volte assisto ad azioni che non sono regolamentate da nessuna norma. Mi viene chiesto anche che rinunci alla difesa. Ieri ho appreso che diverse persone alle quali sono stati contestati gli illeciti amministrativi di cui parlavo sono state trasferite in un carcere a duecento chilometri da San Pietroburgo, lontano da amici, parenti e avvocati. Non è anche questa violenza?