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Il M5S è una polveriera. Due "dissidenti" vicini all'espulsione
Sì è vero: il meccanismo elettorale modella la geografia politica. E dunque nelle tornate amministrative, dove si vota con sistemi che incentivano la spinta al bipolarismo, allo schierarsi per uno dei leader in campo con la voglia di sapere subito chi ha vinto e chi governerà il territorio, è più facile che l’elettore possa scegliere e far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Ma è altrettanto vero che non è solo arida e superficiale collocazione di qua o di là: gli italiani, infatti, fanno capire che in quell’abito maggioritario ci si trovano bene, lo calzano con facilità e agio, che lo ritengono adeguato e confortevole. Soprattutto fanno intendere che destra e sinistra non sono parole vuote o categorie del secolo scorso, da archiviare. Al contrario, sono spartiacque capaci, eccome, di mobilitare: vedi Sardine alle quali Zingaretti si è inchinato. Piazze piene e urne pure: stavolta è andata così. Cosa che rende ancora più urticante la spinta proporzionalistica che si respira nel Palazzo. Preparare una riforma elettorale in controtendenza rispetto al mood degli italiani più che una bizzarria minaccia di essere un autogol. E poi c’è la madre di tutti i problemi: il tracollo del M5S. A livello parlamentare i numeri che testimoniano i rapporti di forza restano gli stessi. Tuttavia il sentiment popolare viaggia su un binario diverso: e le convergenze parallele stavolta davvero sono solo un artificio lessicale. “Il MoVimento decida”, è il refrain che viene intonato dal Nazareno all’indirizzo dell’alleato in rotta. Con il sottotitolo: venite con noi contro Salvini e le destre. Adesso; per la scelta del nuovo capo dello Stato; per il voto politico quando ci sarà. Però quel laccio con il quale vorrebbe soffocare le ansie autonomiste dei Cinquestelle, è lo stesso che avvinghia le caviglie del Pd. Adesso non ci sono più alibi per subire quella che è stata definitia la “grillizzazione” della sinistra. Ora il Pd può dispiegare le sue pratiche di governo sapendo che a palazzo Chigi ci sono orecchie attentissime e che la pistola del M5S è caricata ad acqua. Le occasioni arrivano subito: per esempio sulla prescrizione. Cambiare ora non solo è possibile ma anche più facile. Basta volerlo.