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Francamente non riesco a comprendere i miei colleghi che si lamentano delle esternazioni del dottor Davigo, secondo il quale leccessivo numero e linsostenibile durata di processi e cause vanno addebitati agli avvocati, i politici sono tutti ladri o come pare abbia da ultimo affermato assumere i testi in dibattimento sia inutile se già sentiti in sede di indagini da parte della polizia giudiziaria. Il tutto con buona pace del principio di non colpevolezza, della separazione dei poteri, del giusto processo.Ora, una analisi giusta e serena deve portare gli avvocati a porsi una domanda, ovvero, se noi vivessimo in un Paese in cui tutta la magistratura, e non solo una parte (secondo me non minoritaria) fosse assolutamente rispettosa del principio di non colpevolezza, in cui la custodia cautelare fosse da tutti i magistrati avvertita come lestrema drammatica soluzione, in cui per garantire la ragionevole durata del processo non lo si allungasse dilatando i tempi di prescrizione e in cui questa fosse considerata uno strumento di civiltà, in cui il giudice fosse terzo rispetto al pubblico ministero, in cui la Politica ascoltasse tutti gli operatori del diritto, non solo le Procure, in cui i processi si facessero esclusivamente in Tribunale e non anche sui media, in cui il segreto dindagine fosse rispettato, in cui luso delle intercettazioni fosse rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione, se noi vivessimo in un Paese così, a che cosa servirebbe lavvocato?A cosa servirebbe un professionista che per Costituzione deve garantire le tutele dei diritti fondamentali dei cittadini, le libertà, le garanzie di difesa e con esse la stessa Democrazia?Semplicemente non servirebbe a nulla, così come i medici non servirebbero a nulla se vivessimo in un mondo senza malattie.Per fortuna le tesi del dottor Davigo esaltano da sole la necessità di una avvocatura solida, autonoma ed indipendente, più che mai perché non sono tesi provenienti da persona priva di spessore giuridico e culturale, o priva di ruolo, bensì da giurista fine, da uomo colto e da rappresentante di tutti i magistrati, anche se di certo molti suoi colleghi non si riconosceranno nel suo stile di pensiero.E allora, meno male che il dottor Davigo cè, ma soprattutto, meno male che ci siamo noi avvocati.