Capogruppo Romeo, le Amministrative si avvicinano e Salvini conta di confermarsi primo partito come alle Europee di due anni fa. Temete più la concorrenza interna di Fratelli d’Italia o quella esterna del centrosinistra i cui candidati sono in vantaggio nelle grandi città?

Noi non guardiamo agli altri partiti ma facciamo campagna elettorale come Lega e come centrodestra unito in tantissime realtà. La nostra convinzione di confermarci come primo partito a livello nazionale si basa sul rapporto costante che abbiamo con i cittadini e con i circoli degli elettori. Di conseguenza vediamo che c’è una buona risposta, c’è tanto entusiasmo e questo è da sempre il nostro metro di giudizio per capire che aria tira. Da quello che vediamo per le strade e nelle piazze l’aria è buona e siamo convinti di fare un buon risultato.

Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha detto che l’unità del centrodestra è una foglia di fico e che una vittoria del centrosinistra porterebbe a galla tutti i dissidi interni alla vostra coalizione. Cosa risponde?

Sono parole dette per strumentalizzare la campagna elettorale, perché il centrodestra è unito e tale resterà. Poi certo noi e Forza Italia siamo al governo mentre Fratelli d’Italia ha fatto una scelta diversa ma andremo uniti alle prossime Politiche e come tutti sanno siamo già maggioranza nel Paese. Letta sa che il centrosinistra è indietro e tenta la carta della disperazione, ma non funzionerà.

A proposito di voi e Forza Italia: è vero che siete al governo insieme ma su molti temi la pensate all’opposto, come sull’operato della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Qual è la vostra linea?

Sull’operato della Lamorgese parlano i numeri degli sbarchi, che rispetto ai 5mila del 2019 sono diventati 20mila nel 2020 e più di 40mila nel 2021. Per non parlare di quello che è successo a Viterbo con la questione del rave party, che non solo non è stato prevenuto e poi fermato, ma addirittura alcuni camper sono stati accompagnati per non dire scortati fino al luogo del raduno. Qualcosa di inaccettabile. Allo stesso modo non ci ha soddisfatto la risposta che ha dato sul somalo che ha accoltellato cinque persone a Rimini. L’operato della ministra non si può commentare oltre: sarà la gente che dirà se sta facendo bene o meno.

Eppure Pd e M5S la difendono a spada tratta, in una ritrovata unità certificata anche dall’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che canta Bella Ciao. Non vi preoccupa l’eventuale alleanza strategica tra dem e grillini?

Noi facciamo il nostro lavoro, abbiamo preparato dei programmi nelle varie realtà dove ci presentiamo e vogliamo unità d’intenti da qui alle prossime Politiche. Abbiamo un’idea comune di Paese e opinioni chiare su tematiche importanti come l’immigrazione, la giustizia, la libertà d’impresa e l’ambiente. Insomma c’è massima armonia. Per quanto riguarda Pd e M5S le rispondo dicendo che in casa degli altri non abbiamo mai messo il naso e non intendiamo mettercelo.

Mettiamo il naso in casa Lega: la linea dei presidenti di Regione leghisti su green pass e vaccini è, almeno a parole, diversa da quella di Salvini. Cosa risponde alle accuse della coesistenza di due leghe?

A me sembra che ci sia un documento in cinque punti portato avanti da Salvini assieme ai governatori, in cui si smentisce quello che viene additato dalla stampa e dai commentatori, come questa fantomatica idea delle due leghe. Salvini sta promuovendo la campagna vaccinale e ringrazia ogni giorno il lavoro dei sindaci, del governo e dello stesso generale Figliuolo.

Dobbiamo salvaguardare la libertà evitando obblighi e restrizioni che possono servire solo in determinate situazioni e per specifiche categorie. Il green pass serve a riaprire le strutture in sicurezza, senza complicare la vita agli italiani. Abbiamo portato avanti una battaglia per il tampone gratuito per chi non può permetterselo e quella per utilizzare il più possibile i monolocali. Sono battaglie di buon senso.

E le voci sulla richiesta di un congresso che arrivano dai territori?

Da quello che so e come è stato detto dopo l’ultimo consiglio federale, a ottobre partono i congressi delle sezioni e delle province. Del resto fino ad ora non ci sono stati perché c’era il Covid, non per altro.

Quindi la leadership di Salvini non è in discussione?

Non scherziamo. Sono tutti tentativi per cercare di metterci l’uno contro l’altro. Dicono che ci siano leghisti buoni e cattivi ma sapevamo benissimo che con l’arrivo della campagna elettorale avrebbero messo in campo questo giochino. Dobbiamo stare attenti a non cadere nel tranello e farli continuare a sognare.

Letta ha fatto un appello affinché la politica non si occupi del Quirinale fino al momento dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Ci riuscirete?

Non si tratta di un appello di Letta o di altri. Tutti sanno che tirare fuori dei nomi significa mettere in difficoltà queste persone finendo per bruciarle. Quando arriverà il momento le forze politiche dovranno scegliere il nome giusto nel più breve tempo possibile e senza tirarla per le lunghe. Parlarne ora è prematuro, si si sa che non si fanno nomi. Sarà una partita da giocare al momento giusto. Insomma, chi vivrà vedrà.

Senza il rischio di bruciare dei nomi, oltre all’eventuale rielezione di Mattarella e all’ipotesi Draghi, si parla anche di un centrodestra unito sotto il nome di Berlusconi. Fantapolitica o possibile realtà?

Lo si vedrà più avanti. Ribadisco che si parlerà di Quirinale quando sarà il momento.

Tornando al centrodestra, l’ascesa di Fratelli d’Italia è innegabile. Crede che porterà più vantaggi o svantaggi alla coalizione?

Come ha sempre detto Salvini, l’importante è che i voti restino nell’ambito del centrodestra. I sondaggi sono una cosa, i voti un’altra. Gli italiani vogliono una coalizione compatta e dobbiamo concentrarci su questo.

Le scuole riaprono e l’obiettivo è impedire il ritorno della didattica a distanza, anche grazie al green pass. È giusto estenderlo ad altri settori?

Sull’estensione del green pass c’è una cabina di regia aperta. Salvini ne parlerà con Draghi e vedremo quale sarà la soluzione.

Letta spinge per allontanarvi dal governo, accusandovi di non poter restare nella maggioranza, ma Salvini contrattacca. Non è che in fondo vi siete pentiti?

Noi abbiamo fatto una scelta di responsabilità rispondendo all’appello del capo dello Stato. Questo è un governo di responsabilità nazionale e saremo responsabili. Se Letta e i Cinque Stelle ci vogliono fuori continueranno a sognare. Anche su questo.