Dopo la lacerazione del patto elettorale da parte di Matteo Salvini all’inizio della legislatura e il conseguente varo del governo con i Cinquestelle, adesso il centro destra - se ancora esiste come formazione politica al di sopra dei singoli partiti come la recentissima firma di un “patto” promossa da Giorgia Meloni farebbe supporre - ha di fronte una occasione insperata. Si tratta delle elezioni per Roma Capitale che si terranno nel 2021. Infatti è l’occasione, facilissima invero, perché il centro- destra dimostri al corpo elettorale che non sa solo urlare ma anche governare.

Se è vero che la carica di Sindaco di Roma vale più di un ministero, uno dei giovani leader della coalizione dovrà candidarsi e dimostrare, una volta eletto, che dopo aver risolto i problemi di Roma, saprà risolvere anche quelli degli italiani, che da troppo tempo attendono.

Queste saranno le vere primarie del centro- destra. Chi si candiderà tra Salvini, Meloni e Tajani le avrà vinte e potrà dimostrare, in attesa delle elezioni politiche del 2023, quali saranno le garanzie e la credibilità che la coalizione di centro- destra potrà offrire al popolo italiano, che attende da tempo l’emersione di un vero leader. Che unifichi e non divida. Che possegga una cultura costituzionale e non tradisca i propositi e lo spirito della coalizione che lo ha sostenuto. Sarà possibile? Chi scrive sarebbe indotto a temere di no. Però...