La Giunta per le Immunità del Senato è stata investita del caso del collega Caridi, secondo l’accusa dei magistrati uno dei cinque componenti della cupola mafiosa, massonica e criminale che avrebbe condizionato negli ultimi vent’anni tutta la vita politica, amministrativa ed elettorale della Calabria, inquinando le elezioni comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europee.Alla Giunta sono arrivate il 15 luglio, 2050 pagine. Erano le 2050 pagine di richiesta di arresto di Caridi, che, come membri della Giunta, ci siamo affrettati a tentare di leggere compiutamente. Il 27 luglio, però, sono arrivate altre 1800 pagine integrative da parte della Procura, che hanno largamente modificato l’accusa: Caridi non era più il capo della cupola, ma diventava, da quanto abbiamo capito, semplicemente un esecutore dei suoi disegni.Nel frattempo, era stata data al collega Caridi, come data di scadenza dei termini di difesa, il primo agosto. Naturalmente i suoi avvocati hanno dovuto lavorare su queste 4000 pagine e il primo agosto egli ha depositato la sua documentazione difensiva che, come membri della Giunta, avremmo dovuto leggere con attenzione.Abbiamo cercato di farlo e il 2 agosto mattina abbiamo ascoltato in Giunta anche il senatore Caridi, che ha illustrato la memoria difensiva. Da essa risulta che tutte le affermazioni fatte dai pentiti circa la rilevanza di un appoggio della ndrangheta nelle sue vicende elettorali (dove, per le regionali, due volte su tre è stato, detto con un termine tecnico molto brutto, "trombato", cioè non è stato eletto) sono totalmente false.Egli ha consegnato i tabulati, seggio per seggio, nei quali le famiglie della ndrangheta lo avrebbero aiutato, dimostrando, per atti, che in quei seggi i suoi concorrenti hanno ottenuto il massimo dei voti e lui, di voti, ne ha ottenuti pochissimi. Anzi, esistono intercettazioni di mafiosi che esultano perché è stato eletto un suo concorrente al quale loro hanno fatto pervenire i voti.Allora che cosa abbiamo chiesto noi, invano, il giorno 3 agosto, dopo poche ore che il senatore Caridi ci aveva portato la sua documentazione difensiva? Che si facesse una verifica per scoprire se il senatore Caridi avesse detto il vero o il falso.C’è da chiedersi davvero se in 24 ore, con 4.000 pagine di inchiesta da leggere, con il Sen. Caridi sentito il 3 agosto, si possa mandare in carcere il giorno 5 un collega con tutti i punti interrogativi che sono rimasti aperti, non sul fatto che faccia parte della cupola della mafia (il che è stato escluso), ma se abbia fatto da qualche parte un intervento in favore della stessa, visto che in tutte le 4000 pagine non c’è un episodio specifico che lo dimostra.Questa è una vicenda che passerà alla storia. Su questo, infatti, verranno scritti libri quando si scoprirà che in 48 ore il Senato ha votato l’arresto di Caridi senza avere il tempo di leggere compiutamente le carte.Caridi ci ha fornito le tabelle elettorali: e se è vero che in tutti i seggi che hanno indicato i pentiti ha preso pochissimi voti, l’accusa di aver condizionato le elezioni è risibile e grottesca, ed allora perché il Senato si è assunto la decisione di mandarlo in carcere pochi giorni prima che il Tribunale della Libertà si esprima sul suo caso?Tutti i giornali il giorno dell’arresto del senatore Caridi hanno continuato a scrivere la vecchia versione, cioè che il senatore Caridi è il capo della cupola dei mammasantissima. In realtà nella nuova versione del GIP è stata chiesto l’arresto di Caridi non perché è il capo di qualcosa, ma perché sarebbe un semplice esecutore; non dico un manovale della ‘ndrangheta, ma avrebbe soltanto un ruolo, utilizzato quando era consigliere comunale o provinciale o senatore, per curare questi interessi.Ha detto il relatore Stefano, in aula - questa frase la ripeterò all’infinito - “che non è implausibile che questo sia avvenuto”. Ora, l’espressione «non è implausibile» vuol dire che non è da escludersi, ma ci hanno spiegato che lui deve andare in carcere senza che ci sia il problema del pericolo di fuga, dell’inquinamento delle prove o della reiterazione del reato, perché, essendo un reato di mafia, il carcere scatta automaticamente se ci sono prove o gravi indizi. Io di prove non ne ho viste e neppure gravi indizi.Qual è l’atto specifico che lui avrebbe commesso per favorire la ‘ndrangheta o la mafia? Sì, agli atti c’è l’assunzione di cinque operatori ecologici - spazzini, parliamoci chiaro - a tempo determinato. Quindi, nei suoi quindici anni di assessorato e quant’altro, sarebbe colpevole di avere assunto cinque persone, immagino in concorso con tutti i politici calabresi, siciliani, pugliesi o campani: quando hanno fatto gli assessori, sarà capitato anche a loro di assumere delle persone incensurate che non hanno nulla a che fare con la mafia.Ma si dice che lui era amico di tal Francesco Chirico. Francesco Chirico militava nel suo partito, era una persona incensurata, ma lo ha aiutato, quando venne eletto consigliere comunale, a raccogliere i voti. Quindi dov’è il problema se una persona incensurata, un dipendente comunale, lo ha aiutato a raccogliere i voti? Con questa persona poi si sono rotti i rapporti, come dimostrato dalle carte, perché, pensando il Chirico di essere favorito dal Caridi, quando quest’ultimo non l’ha promosso, è diventato un suo acerrimo nemico.Ma si sostiene: è vero che Francesco Chirico è incensurato, ma ha una parentela con una famiglia mafiosa. E’ un problema di cui ho parlato mille volte e che vale per il Sud, per la mia Modena, per la Lombardia eccetera: che deve fare una persona onesta nata nelle Regioni ad alta densità mafiosa o che si è trasferita altrove se ha delle affinità o delle parentele con persone compromesse con la criminalità organizzata? Non può fare il lavoratore dipendente? Non deve più svolgere un’attività professionale? Dev’essere colpito da interdittive antimafia perché un suo fratello ha sposato una donna che è figlia di qualcuno "che fa parte di"? E qui viene proprio addebitato al Caridi di aver avuto l’appoggio elettorale di una persona onesta e incensurata perché questo è imparentato con una cosca mafiosa.Vogliamo poi parlare dell’altra prova regina, l’intercettazione ambientale del 2002 del senatore e sottosegretario Valentino, e di un tale Romeo che era, al tempo, incensurato e che due anni fa, dopo essere stato condannato per mafia, è stato ricevuto dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato? Se qualcuno avesse la pazienza di leggere le dieci pagine in cui il senatore Valentino, Romeo e Caridi parlano della sua candidatura, troverebbe una delle più belle pagine di trasparenza e di onestà che ho mai visto. Perché nella conversazione si parla soltanto dello sviluppo della Calabria, di idee innovative. Valentino ricorda che viene dalla destra quindi non ha cultura di Governo, e il Caridi invece viene da una famiglia democristiana, che il papà era recordman di preferenze, che lo zio è recordman di preferenze, medico come lui, stimato e quant’altro.Alla fine di tutta questa conversazione, l’allora sottosegretario alla giustizia Valentino, che attualmente è uno dei più stimati avvocati italiani, mai raggiunto da alcun sospetto dice: Caridi, una volta eletto ricordati che ci devi pagare una cambiale. E giù risate da parte di tutti.Bene, secondo l’accusa questa cambiale è la prova regina della sua affiliazione e partecipazione al vertice della cupola a cui deve pagare una cambiale. Quando si legge una cosa così viene da pensare che chiunque dei colleghi può essere trascinato in una vicenda giudiziaria infame se si prendono lucciole per lanterne.Inoltre, è stato dimostrato in Giunta che stiamo parlando di cose avvenute dal 1997-1998 al 2013. Le intercettazioni telefoniche e ambientali sono state già vagliate in tantissimi processi, nell’ambito dei quali sono state condannate altre persone, compresi candidati concorrenti di Caridi.Ultimissima perla: i magistrati affermano che nel periodo 2006 – 2007 Caridi si sarebbe incontrato con un pericoloso boss per concordare accordi elettorali: si è accertato che nel periodo 2005 – 2009 quel signore è stato ininterrottamente in carcere: ma anche questo non è servito a nulla davanti al terribile nuovo principio che si può essere arrestati sulla base di accuse teoricamente “non implausibili”.