Nel Parlamento di questa triste epoca politica avvengono cose talmente insensate di cui si discute, anche sui giornali, come se fossero argomenti seri e veri. L'ultima sciocchezza è di questi giorni: la Camera ha discusso alcune mozioni che chiedevano una revisione della legge elettorale, l'Italicum. Ma il Parlamento fa e modifica le leggi, non si capisce a chi si rivolge: a se stesso? L'auspicio per una modifica di una legge la esprime un consiglio comunale, un partito, un'associazione politico-culturale, un giornale, non la Camera! Perché la Camera è deputata a farle, le leggi. Questa manfrina l'hanno iniziata i genii politici di Sel e di Sinistra Italiana, e via via tutti gli altri gruppi, fino alla mozione del PD che alla Camera dispone di una larga maggioranza: ridicolo. E non capisco perché la Presidente della Camera abbia consentito queste sceneggiate.Abbiamo letto che i grillini propongono di tornare al proporzionale e alle preferenze, come nella Prima Repubblica, dopo avere detto che l'Italicum non si tocca. Si tratta di una mossa tattica per fare ammuina: non fare niente e lasciare le cose come stanno. Ma, in tutta questa farsa, chi ha le maggiori responsabilità è il PD, è il Presidente del Consiglio. Il gruppo di questo partito ha votato una mozione che dice e non dice, che dichiara la disponibilità a cambiare la legge senza dire come. E ancora oggi il Premier afferma, leggo da L'Unità: "L'Italicum? Ok a modifiche, ma decida il Parlamento". Ha scoperto l'acqua calda: che decide il Parlamento non c'è bisogno che lo dica lui, lo impone la Costituzione. Ma proprio in questo Parlamento il Governo ottenne la fiducia sull'Italicum. Se tutto è ok (ormai parla così anche chi governa), i capigruppo PD presentino un testo di legge. Tutto però dovrebbe avvenire prima del referendum. Ho già detto che se Renzi crede di essere il più furbo di tutti, e attraverso questi giochetti rinviare tutto a dopo il referendum, si ricordi che gran parte degli italiani hanno capito e non tollerano più proprio queste furbizie.