EDITORIALE

Lafuria di Marco Travaglio contro Berlusconi accusato di essere vecchio, debole, e insolentito per questa ragione. La furia dello Stato al Cara di Castelnuovo. C’è qualcosa in comune tra questi due fatti? Io dico di sì. “Facite ’ a faccia feroce”. Ma la ferocia serve solo a non sentirsi deboli...Cosa c’entra l’antiberlusconismo - elemento ormai organico nella politica italiana - con lo sgombero del Cara di Castelnuovo Di Porto? Qualcosa c’entra. Il punto di contatto, secondo me, è la ferocia. La ferocia intesa non come sentimento, o passione, o vizio: semplicemente come categoria stabile, e persino fredda, della politica.

Provo a spiegarmi partendo dell'antiberlusconismo. L'altro giorno ho letto sul Fatto Quotidiano il consueto editoriale del lunedì di Marco Travaglio, che di solito è un bel miscuglio di arguzia, spiritosaggine genuina, e linciaggio. Alle volte prevale l’arguzia, spesso il linciaggio. Trascrivo due brevi brani di quell'articolo, tutti e due riferiti al capo di Forza Italia. Il primo brano parte da una battuta, al solito sboccata, fatta da Berlusconi durante le ultime ore della campagna elettorale in Sardegna: « “Una volta me ne facevo sei a notte, ora, a 82 anni, mi addormento dopo la terza…” ( Silvio Berlusconi, Cagliari, 20 gennaio). La prima gli cambia il pannolone, la seconda gli leva la dentiera e la terza gli da il tavor ». La battuta di Berlusconi era sicuramente volgare. Non è la prima volta che gli succede. Il commento di Travaglio supera largamente in volgarità la battuta di Berlusconi. Immagino che anche il suoi redattori, leggendola sul giornale, si siano un pochino imbarazzati per il loro direttore.

Il secondo brano viene qualche riga dopo e si riferisce a un titolo della “Stampa”: «” L’azzardo di Berlusconi dopo il calo di Lega e M5S: correrò per le europee”. ( La Stampa, 18.1). Col girello ».

L’idea di Travaglio è che noi si debba ridere del fatto che Berlusconi è vecchio, porta la dentiera, cammina piano; mentre Travaglio è un cinquantenne aitante, magro, forse atletico.

C’è da ridere di questo? Evidentemente no. Grillo, che di satira se ne intende parecchio più di Travaglio, per provocare ilarità chiamava Berlusconi lo “psiconano” perché pare che Berlusconi non sia altissimo. E’ una colpa non essere altissimi? E’ una cosa ridicola? Mi immagino cosa scriverebbero sul “Fatto” se Antonio Gramsci fosse tra noi.

Sospendiamo la questione antiberlusconismo e passiamo al Cara di Castelnuovo.

A pagina 2 e 3 raccontiamo nel dettaglio quello che è successo ieri. L’arrivo dell’esercito, lo sgombero di 535 persone, rifugiati, avvenuto in poche ore, senza preavviso, ponendo fine a un esperimento importante di integrazione, all'educazione di decine di ragazzi, ai rapporti molto positivi di questa gente con il Comune, con lo Stato, con la parrocchia, tra i pianti a dirotto, la disperazione, la paura, il panico. Leggerete dell'indignazione del sindaco, del vescovo, del parroco, degli operatori del Comune.

Lo scopo di questa iniziativa?

Beh, a me pare che lo scopo sia lo stesso che sta dietro gli articoli di Travaglio: fare la faccia feroce. Mostrarsi cattivi. Accanirsi.

Perché? Oltretutto è assolutamente chiaro che una iniziativa come questa porterà alcuni degli sgomberati all’illegalità, o forse li consegnerà alla malavita. E’ un modo ragionevole per battersi per la sicurezza quella di costruire insicurezze? Non riesco a trovare una spiegazione logica.

Forse invece una spiegazione c’è. La spiegazione sta nella debolezza della politica. Nella sua incapacità di progettare, di immaginare e realizzare strategie, di costruire o assumere valori. La politica è prima di tutto progetto e valori, poi consenso, poi potere. Se progetto e valori mancano si riduce solo a consenso e potere. E a quel punto la conquista e la difesa del consenso non avvengono più attraverso la discussione e la proposta di idee, ma solo di immagini e di sentimenti. In questo modo la ferocia, che è una potentissima maschera della forza ( e un formidabile surrogato della forza) diventa uno strumento indispensabile. E si trasforma in strumento freddo, tecnico, senza aggettivi.

Rende la ferocia? Rende in politica? Probabilmente nel periodo breve rende. Nel periodo lungo provoca solo disastri a chi la coltiva, e ferisce l’idea di civiltà.

Pare che i generali borbonici dicessero alle loro truppe, sgangherate, che affrontavano i garibaldini: «facite ’ a faccia feroce”. Loro la fecero. Ma vinsero i garibaldini. E oggi, di solito, se dici “borbonico” non fai un complimento...