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Un conto è portare la voce di qualcuno, un altro usare la propria. E Rocco Casalino deve ancora prendere le misure con la libertà d’espressione. Perché ora che l’ex uomo ombra di Giuseppe Conte vaga per Tv e radio a promuovere libri e a costruire il suo futuro politico (per ora solo sognato) nel Movimento 5 Stelle dimostra poca dimestichezza con la favella. Proprio lui, che da “ingegnere” della comunicazione calcolava ogni movimento di ciglia dell’ex premier per “arrivare” al pubblico, scivola su un’enorme buccia di banana e precipita a peso morto su quel negozio di cristallerie chiamato Pd. Così, a Oggi è un altro giorno, su Rai 1, la rete ammiraglia, Casalino approfitta dell’ospitalità per sbracarsi. «Ci sono alcune persone del Pd che sono straordinarie come Zingaretti e anche Franceschini che ho conosciuto», racconta l’ex portavoce, frugando in casa d’altri. Poi aggiunge, facendo cadere il gelo: «E poi ci sono alcuni cancri che riescono a distruggere il bello del Pd. Bisognerebbe estirpare questi cancri». Davvero lo ha detto? Si chiede balzando sulla poltrona l’assonnato abbonato col telecomando in mano. «Forse ho usato un’espressione sbagliata, diciamo questi elementi negativi», si corregge subito dopo Rocco con l’espressione di chi sa di averla fatta grossa. Ma è davvero troppo tardi per metterci una toppa. Perché quel genio della comunicazione di Casalino nel giro di pochi minuti riesce a portare a casa un risultato neanche immaginabile una manciata di secondi prima: compattare tutte le correnti del Pd, fino a quell’istante intente a pugnalarsi. Da Marcucci a Provenzano, da Ascani a Fiano, da Ceccanti a Romano. Non c’è anima dem che non punti il dito contro il cattivo gusto lessicale di Rocco Casalino. Che poi si cosparge il capo di genere per ottenere il perdono. Ma forse basterebbe farla riposare ogni tanto. La voce.